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Piano di Sorrento: meeting sul “Cavallo Napoletano”

Nella Villa Fondi a Piano di Sorrento, meeting sul tema “Il Cavallo Napoletano fra storia e mito, la rinascita di una emblema di Napoli”, a cura dell’Accademia Napoletana d’Arte Equestre, per la conservazione della razza, che a Sorrento ha trovato lo “scopritore” e l’allevatore in Giuseppe Maresca, presidente della stessa Accademia organizzatrice della manifestazione. Il Patrocinio è della Regione Campania, della Provincia di Napoli e del Comune di Piano. Tra il verde della Villa, uno stallone napoletano si è esibito in figure d’alta scuola, sotto la guida dello scudiero Antonio Ambrosanio, che ha ottenuto gli applausi del numeroso pubblico presente. A seguire, nel salone interno, dopo il saluto delle autorità cittadine, provinciali e regionali, alcuni studiosi hanno dissertato sul tema del miting, con particolare riferimento alle origini ed  allo sviluppo della razza. Jean Noel Schifano, giornalista scrittore e accademico francese, ha espresso la gioia di veder nascere il grande mito del cavallo napoletano. Maria Franchini, studiosa e scrittrice, ha parlato dell’importanza del cavallo nel mondo, il cui impiego ha la stessa valenza della scoperta dell’elettricità. Giuseppe Maresca, allevatore e studioso, ha raccontato le sue peripezie alla ricerca del DNA del cavallo napoletano e dello sviluppo della razza nel tempo. L’attore Peppe Barra ha raccontato alcune favole del repertorio della sua mamma e  il giornalista Domenico Orsini ha letto stralci da “La favola del Cavallo” della scrittrice scomparsa Maria Orsini Natale. L’architetto Federico Libero Italico si è soffermato sulle costruzioni che ospitavano i grandi allevamenti nella provincia di Napoli, quali quella di Persano e di Carditello, nonché il Palazzo che oggi ospita l’Uffico IVA di Napoli. Ha concluso la dott.ssa Tommasina Brudetta, direttrice del Museo Vallet in Penisola Sorrentina, che, partendo dal ritrovamento di una immagine di uno scheletro di cavallo ad Ercolano, ne ha raccontato lo sviluppo e l’impiego nell’antichità.

Federico Orsini

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