Il Procuratore Federale, Stefano Palazzi, ha emanato oggi la richiesta di sanzione relativa al caso Sorrento-Juve Stabia dell’Aprile 2009. Chiesti 9 punti di penalizzazione alla Juve Stabia e una squalifica di 3 anni e 3 mesi per il dirigente Roberto Amodio. Per il Sorrento invece, la richiesta è di 6 punti di penalizzazione.
Naturalmente la società stabiese non riconosce la richiesta e ha espresso il proprio sgomento e il proprio rammarico attraverso un comunicato ufficiale che riportiamo di seguito:
Siamo profondamente amareggiati per la richiesta di penalizzazione effettuata dal Procuratore Federale, dott. Stefano Palazzi, di nove punti di penalizzazione per la S.S.Juve Stabia e di tre anni e tre mesi di inibizione per Roberto Amodio. Lo siamo prima come uomini che hanno sempre cercato di impartire ai propri figli un sentimento di legalità e rispetto delle regole, lo siamo come cittadini di Castellammare di Stabia, città che amiamo e che non si distingue nel mondo per la sola presenza della criminalità organizzata, per come molti hanno interesse a far credere, ma soprattutto per la sua storia imprenditoriale, culturale ed artistica, nonché per aver dato i natali ad illustri personalità. Lo siamo, infine, come imprenditori che, in un momento di crisi globale, investono nel mondo del calcio e ciò per continuare a far sognare migliaia di tifosi che, almeno per un giorno, si dimenticano della crisi occupazionale e degli altri problemi che affiggono la città di Castellammare di Stabia. Vogliamo aggiungere che confidiamo ancora e seriamente nella giustizia sportiva e siamo certi che l’esito del processo riuscirà a stabilire la verità dei fatti e l’assoluta estraneità della società, che rappresentiamo, a qualsiasi tipo di combine. Per ultimo, consentiteci, di fare un plauso alla squadra ed ai tecnici che, sul campo, hanno dimostrato e dimostreranno il loro valore, l’attaccamento alla maglia e la ferma volontà di rimanere in serie B. Nonché ai tifosi, che hanno dato segni di grande maturità e siamo sicuri che continueranno a darli. Precisiamo, infine, che per nostra indole non ci fermeremo, adendo sempre esclusivamente le vie legali, davanti a nessuna decisione che riterremo ingiusta e combatteremo fino alla fine per fare emergere la nostra estraneità.
