Il Sindaco Aliberti all’ANCI: “La manovra finanziaria è un misto tra lacrime e sangue”

I comuni stanno attraversando uno dei periodi più grigi dell’intera storia italiana. Le condizioni economiche potrebbero anche peggiorare in futuro. Tutto dipenderà dal prossimo DPEF e dalle prossime scelte legislative del parlamento e del governo. In questi anni più volte tutti i comuni italiani,indipendentemente dal colore politico,hanno manifestato le loro perplessità e proteste nei confronti dell’attuale governo. Secondo un recente studio dell’INFEL (istituto per la finanza e l’economia locale) inevitabilmente per avere il contributo finanziario richiesto dal governo si dovranno avere dei drastici tagli alla spesa pubblica. I tagli saranno indirizzati verso i settori più importanti della società: scuole,trasporti,sanità. Inoltre i comuni che soffriranno sempre di più oltre ai tagli anche l’aumento della propria capacità contributiva saranno i comuni più piccoli(dai 1000 ai 5000 abitanti). Di conseguenza la situazione è delicata e urgono delle misure di contenimento del deficit ma allo stesso tempo una maggiore possibilità di slancio per i servizi a favore dei cittadini.

A questo proposito giovedì 6 ottobre a Brindisi si è tenuta un’ importantissima riunione dell’ L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI). L’assemblea ha  eletto il suo presidente, il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio. Presente all’assemblea svoltasi a Brindisi, anche il Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, che attraverso un intervento molto apprezzato ha messo in luce la Provincia di Salerno e i suoi comuni. Al tavolo dei relatori, erano presenti Vito Santarfiero, Sindaco di Potenza e delegato Mezzogiorno ANCI, Sabina De Luca, direttore generale per la politica regionale unitaria comunitaria, Nicola Fratoianni, Assessore della Regione Puglia, Prof. Gianfranco Viezzi, Università di Bari e Guido De Blasio, Banca d’Italia.

Aliberti, dopo la riunione, sembra preoccupato da una parte per la situazione a livello nazionale e dall’altra dalla scarsa volontà dei sindaci del PD di pervenire ad un dibattito più sereno. Tuttavia ha evidenziato il buon operato della sua amministrazione dichiarando: “E’ stata un’elezione non facile – ha dichiarato il Sindaco Aliberti – durante la quale, l’ANCI ha perso l’occasione per dimostrare all’esterno l’unità e la forza dei sindaci al di là dei colori politici e delle appartenenze. I sindaci del PD, infatti, si sono divisi sulla votazione, determinando una fronda interna che ha causato un duro scontro all’interno della stessa coalizione. Grande maturità, invece, è stata dimostrata dai sindaci del PdL, che, tenendo conto del momento difficile, hanno accettato senza polemiche la scelta. In ogni caso, il movimento ANCI non ha certo mostrato all’esterno un’immagine positiva di sé”. Continua il sindaco: “Nel corso del mio intervento, ho evidenziato in primis le difficoltà relative al nuovo Bilancio, alla luce della manovra finanziaria dell’estate scorsa, un misto di lacrime e sangue che comporterà per i comuni italiani assurdi tagli, che non consentiranno di mantenere in vita le politiche sociali costruite con grandi capacità in questi anni, né di sostenere gli investimenti infrastrutturali programmati. Nonostante tutto, ho portato all’attenzione dell’assemblea le cose buone fatte in un clima di precarietà economica. Il Più Europa, progetto grazie al quale i comuni della Campania potranno avvalersi di 700 milioni di euro di fondi strutturali, 30 dei quali  andranno alla città di Scafati che potrà utilizzarli per opere infrastrutturali messe in campo grazie alle capacità progettuali del governo cittadino. L’ex Alcatel, un’opera da 35 milioni di euro che ci consentirà di utilizzare capitali privati per la riqualificazione urbana e ancora il PUC, in dirittura d’arrivo, che ci consentirà di mettere in moto l’economia e di utilizzare fondi privati per opere pubbliche in un momento dove i comuni non hanno più capacità di indebitamento. L’ANCI resta, uno strumento importantissimo per far sentire la voce dei sindaci sul piano nazionale, a patto che questa sia condivisa e unanime”.

Aniello Danilo Memoli

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