Il Savoia batte nello scontro diretto di giornata la temibile Virtus Carano per 1-0.
Gli oplontini, in “abito” nero per le grandi occasioni, conquistano la vetta grazie ad un’incornata di Montaperto.
La partita è condotta con autorevolezza dalla formazione di casa, che, tuttavia, riesce raramente ad impensierire la difesa avversaria.
Il Savoia pare bloccato più dalle aspettative della vigilia, che dal reale valore degli avversari, che, di fatto, salvo qualche lampo dell’esperto Romano, trovano molto raramente trame di gioco interessanti.
Nella giornata in cui Guarro e Savarese incontrano più di una difficoltà nell’accendere il reparto avanzato, sale in cattedra Montaperto.
Il pezzo pregiato del mercato estivo, in vero, inizia male l’incontro, salvo poi trovare lo stacco imperioso sugli sviluppi di un calcio d’angolo, che consegna sprint e determinazione al Savoia, ed al bomber stesso, costretto poi ad uscire per crampi a metà del secondo tempo, sintomo della immensa generosità spesa per la causa biancoscudata.
Il Savoia con questa vittoria, a discapito di una delle più temibili concorrenti, va in fuga solitaria, per merito anche della sconfitta del Gladiator in trasferta a Procida.
Se le vittorie casalinghe dei torresi non fanno più notizia, diversamente succede per le vicende extracalcistiche.
A circa mezz’ora dall’ inizio dell’ incontro, i sostenitori dei bianchi restano spiazzati dalla comunicazione degli addetti all’ingresso allo stadio: si entra esclusivamente con documento di identità.
Pratica obbligatoria per i campionati professionistici, il riconoscimento all’ingresso è uno degli argomenti su cui verte la disputa tra ministero degli Interni e mondo ultras, da ormai due anni.
Tale novità ha dato vita ad una serie di fraintendimenti e disservizi, tra ignari tifosi muniti di biglietto o abbonamento restati alla porta, perchè sprovvisti di carta d’identità, e minorenni (impossibilitati per ovvi motivi a ritirarla) che non hanno potuto assistere, almeno inizialmente, all’incontro.
Gli ultras del Savoia hanno così deciso di protestare, incitando i propri beniamini dall’esterno dell’impianto.
Pierluigi Vitale