Scosso, dal clima di intimidazione e ostilità che ho dovuto subire da chi, solo la settimana scorsa, è sceso in piazza sbandierando e manifestando il DIRITTO ALLA LIBERTA’ DI STAMPA sul fatto delle intimidazioni camorristiche subite dai colleghi della Testata Giornalistica Metropolis (ai quali va tutta la mia solidarietà). Io sono un fotoreporter freelance, impegnato a livello locale e nazionale. Pochi minuti fa, mentre si stava verificando un fatto di rilevanza giornalistica, i Vigili Urbani del Comune di Castellammare di Stabia stavano apponendo i sigilli al palco della Festa del PD in villa comunale a Castellammare, sono stato avvicinato da un figuro, presentatosi come l’organizzatore della Festa del PD che mi ha invitato a identificarmi (un cittadino può identificare un altro cittadino sulla libera via?) e mi sono rifiutato, adducendo che la mia identificazione sarebbe potuta avvenire, se richiesta, solo al cospetto di un rappresentante delle forze dell’ordine. Questa persona, mi ha invitato, urlando, ad andare via e “farmi i cazzi miei”, quindi, non fotografare il fatto giornalistico che stava avvenendo sotto i miei occhi, a disprezzo di questa bella combinazione di lettere che tutti amano pronunciare, la “LIBERTA’ DI STAMPA”, basti pensare che i responsabili locali e nazionali di questo signore che ripeto, si è presentato come responsabile della Festa del PD, solo una settimana fa avevano tanto difeso. Sono stato accerchiato da 50 persone: intimidito, minacciato, videoripreso, fotografato e avvertito “dolcemente” da alcuni e, con velate minacce da altri, di andare via da quel posto altrimenti si sarebbe passati per le vie di fatto. Ringrazio le forze dell’ordine intervenute e la stessa Polizia Municipale del Comune di Castellammare di Stabia, impegnata a rilevare un atteggiamento illegale, che ha impedito che il fatto degenerasse in un altro evento che non mette a riparo da nessuno, non solo dalla Camorra, la nostra Professione di Reporter.
VERGOGNATEVI, FINTI TUTORI DELLA LIBERTA’ DI STAMPA!
UN FOTOREPORTER FREELANCE AL QUALE E’ STATO IMPEDITO DI FARE IL PROPRIO LAVORO.