«Pur avendo pieno rispetto della giustizia sportiva e confidando in pieno sugli ulteriori gradi di giudizio – e pur non contestato i tecnicismi giuridici del medesimo ordinamento, dato che se esiste da tantissimi anni vuol dire che c’è un motivo – il mio auspicio è che, soprattutto nel mondo politico locale, si faccia tesoro di questa esperienza».
«Finora non c’è nulla di positivo e spero solo che, anche sul tema della lotta alla camorra, si smettano di fare solo inutili chiacchiere e parate mediatiche, ma si inizino a fare fatti concreti, con un atteggiamento di serietà. Se ciò dovesse avvenire siamo pronti anche a collaborare con chiunque, ma, se non sarà così, nessuno si lamenti poi se Castellammare rischierà di diventare la camorra city di Italia».