Napoli, gli studenti dichiarano l’occupazione della Facoltà di Lettere della Federico II

Altri scontri, ieri, 10 Ottobre, presso l’Università degli studi di Napoli Federico II: protagonisti gli studenti di opposti schieramenti politici, i collettivi studenteschi antifascisti e l’associazione di estrema destra Casapound.

Alle ore 10, presso la facoltà di giurisprudenza di Porta di Massa, una ventina di aderenti a CasaPound e Blocco Studentesco (associazione che raccoglie studenti di estrema destra) fanno volantinaggio contro i collettivi di sinistra, agitando bandiere con croci celtiche e alzando la voce contro quanti si professano antifascisti. Al termine viene organizzato da questi un corteo non organizzato, che termina con l’aggressione di due militanti di estrema destra.

Accorrono studenti dei collettivi per contestarli e da Porta di Massa ci si sposta su Via Marina.

Polizia e carabinieri allora intervengono, cercando di tenere separati i due gruppi.

Di fronte alla violenza dei casapoundisti, gli agenti ne fermano tre.

Durante gli scontri volano bottiglie e sampietrini, viene fatto uso di mazze ed armi improprie; perfino una studentessa che usciva dai corsi è rimasta ferita.

Dopo un paio di ore, la tensione si placa e gli studenti di sinistra si ritrovano a Lettere, che da ieri è stata occupata con il fine di ‘costruire un percorso condiviso in vista del 15 Ottobre’.

Gli studenti non avrebbero voluto l’ interruzione dei corsi, ma il preside De Vivo sospende i corsi:

“Non posso che prendere atto dell’occupazione. Dunque la facoltà non è agibile, non può essere garantita la sicurezza, e le normali attività non possono svolgersi. Una storia amara, perché Lettere è da sempre libera e aperta al confronto. Ma non è un centro sociale. E se gli studenti la occupano, io ribadisco che non possono tenersi lezioni”.

Contrari a questa disposizione gli studenti: “Avevamo previsto il normale svolgimento della didattica per permettere agli studenti di discutere anche durante i corsi.

Non volevamo alcuno stop. Ma è arrivato il rifiuto da parte delle istituzioni accademiche, che si dimostrano lontane dalle esigenze degli studenti”.

Maria Ilaria Incitti

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