Oplontis Project: un’importante conferenza per illustrare lo stato della Villa di Poppea

Il Professor John Clarke ha tenuto venerdì sera presso il teatro San Francesco un’importante conferenza sullo stato dei lavori di recupero e restauro della Villa di Poppea. L’evento è stato organizzato dal Centro Studi Storici “Nicolò D’Alagno”, che da tempo collabora in città con il team del Dr. Clarke, e, grazie alla disponibilità di Mons. Raffaele Russo che ha aperto le porte del teatro parrocchiale. Per un’iniziativa di tale portata culturale e sociale sono state coinvolte le istituzioni che si sono impegnate con un patrocinio a divulgare l’evento.
Alla conferenza erano presenti, oltre ovviamente al Prof. Clarke, Vincenzo Marasco, presidente del Centro Studi Storici “Nicolò D’Alagno, Maria Elefante, Assessore alle risorse archeologiche e museali  ed Aldo Tolino, Assessore all’immagine ed alla promozione del territorio.

Il professore ha illustrato con dovizia di particolari non solo i lavori in atto ora, ma tutti quelli effettuati nel corso del tempo. Vengono esaminati soprattutto gli errori dovuti alle passate tecniche di restauro. Alcuni esempi sono eclatanti: nel 1967 il soffitto realizzato originariamente con lo stile della volta a crociera fu trasformato in tetto piatto; grazie a delle foto dell’archivio della sovrintendenza risalenti al 1970, si è visto che il colonnato esterno durante lo scavo è stato tagliato e rifatto; uno degli errori peggiori è stato ricostruire di sana pianta, secondo la fantasia dell’archeologo, dell’epoca un’intera parete dipinta; nel 1973 un’intera stanza viene adibita a deposito per lo stoccaggio dei materiali, alla ripresa dei lavori nel 2006 questa viene ritrovata colma di rifiuti, trasformata in una vera e propria discarica; senza contare casse su casse di piccoli reperti ammucchiati alla rinfusa e tutte le opere trafugate nel corso del tempo, tra cui la statua raffigurante il busto di un bambino. Attualmente, la situazione è in netto recupero, in alcune aree le fondamenta e le travi sono state completamente ricostruite, nella stanza- discarica è stato tutto ripulito e risistemato, è stata impiantata luce elettrica e una linea internet ad alta velocità.

Il progetto su Oplonti non si ferma a questo, l’equipe di archeologi e restauratori ha elaborato un database con tutti i reperti classificati. Il database sarà a breve online su  www.oplontisproject.org. Il sito prevede anche una dimensione ludica, di cui i partecipanti alla conferenza hanno avuto un assaggio: come accade per molti famosi musei, sarà possibile visitare virtualmente la Villa di Poppea e durante questo viaggio “immaginario” si potrà vedere nella sua situazione attuale e nel suo sviluppo dopo il completamento del restauro ed infine si potranno avere degli approfondimenti di ogni particolare.

Il Professor Clarke ha concluso entusiasta annunciando che il gruppo di statue ritrovate nella Villa, nel 2015 saranno portate negli USA per una serie di mostre, in questo modo gli appassionati d’archeologia d’oltreoceano potranno apprezzare le opere di una zona ancora considerata di secondo piano rispetto alle più note Pompei ed Ercolano.

Anna Bottone

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