«La comunità internazionale non spenga i riflettori sulla pena di morte ed in particolare sulla repressione degli oppositori politici, spesso giovanissimi, in vigore sotto i regimi totalitari, come quello cinese» ha dichiarato il componente dell’Esecutivo provinciale di Giovane Italia Salerno, Antonio Mola, in occasione della giornata mondiale contro la pena di morte.
«La pena di morte – continua Mola – è una misura altamente lesiva della dignità umana, che non può non destare lo sdegno e la riprovazione di chiunque creda nella giustizia e nella democrazia. Ci associamo, quindi, agli appelli promossi in questa giornata dalle diverse organizzazioni non governative».
Il dirigente affronta poi il discorso sulla questione cinese: «La situazione più imbarazzante è sicuramente in Cina, dove il segreto di Stato impedisce di conoscere la reale dimensione dell’applicazione della pena capitale. Lo scorso anno, organizzammo una raccolta firme per chiedere la scarcerazione del premio Nobel per la Pace, Liu Xiaobo, in sinergia con la fondazione internazionale Laogai Research Foundation; quest’anno intendiamo promuovere manifestazioni per sollecitare l’Unione Europea a rivedere gli accordi WTO a difesa dei diritti umani».