Gragnano: riapre al culto la Chiesa dei “Medici”

La comunità gragnanese ritrova la chiesa di San Marco Evangelista, tra i più antichi edifici sacri della città e nota per la presenza di tre lapidi marmoree della famiglia dei Medici. Il complesso parrocchiale, realizzato nel 1400, è stato infatti riaperto ieri sera al culto dopo 40 anni di lavori finanziati dagli stessi fedeli.  La riapertura della chiesa, situata nel centro storico gragnanese, è coincisa con una solenne liturgia, presieduta dal vescovo Felice Cece e da don Emanuele Rosanova, a cui hanno partecipato anche le autorità istituzionali e militari cittadine. “Per la comunità gragnanese l’8 ottobre 2011 sarà una giornata da non dimenticare – ha affermato don Emanuele, parroco del Corpus Domini -. Non  poteva restare nell’abbandono totale un edificio sacro che, inaspettatamente, si è rivelato di una importanza archeologica, religiosa, storica e culturale fuori dal comune”. Nel corso della serata sono state ricordate le origini storiche della chiesa di via Roma, famosa per la presenza delle tombe della famiglia fiorentina dei Medici. “E’ noto che prima del 1804, con l’editto di Napoleone che istituiva i cimiteri, i fedeli cristiani avevano sepoltura nelle chiese – afferma Giuseppe Di Massa, presidente del centro di storia e cultura dei Lattari -. E proprio dalla verifica delle fondamenta, diversi anni fa son venute alla luce, nella navata centrale, tre lapidi appartenenti alla più importante famiglia principesca europea dal XV al XVIII secolo”. In particolare, la famiglia si sarebbe stabilita nella città dei Lattari per sfuggire alle “guerre” che all’epoca dilaniavano la città di Firenze. I lavori sono stati progettati dall’architetto Enrico Sicignano ed eseguiti sotto la sorveglianza della Soprintendenza Archeologica di Pompei. Tre sono state invece le ditte che hanno operato per il recupero e la riqualificazione dell’edificio sacro: la Framar per gli scavi e la realizzazione del solaio di calpestio, la Carolei per la messa in sicurezza degli archi e delle volte e l’Arcadia per il restauro dell’apparato decorativo. Nel corso della cerimonia  don Emanuele ha inoltre ringraziato i tanti fedeli che, contribuendo anche economicamente alla causa della chiesa medioevale, hanno consentito a tutta Gragnano di ottenere questo risultato di portata storica. “Abbiamo finalmente realizzato un sogno – ha affermato -, anche se sono stati tanti gli ostacoli incontrati lungo il percorso e diverse le problematiche legate all’iter burocratico per l’avvio dei lavori di restauro. Un particolare ringraziamento – ha concluso il parroco – va alla CEI e alla Curia di Sorrento e Castellammare che mi hanno incoraggiato a portare a termine l’opera, e ai tanti fedeli che hanno contribuito economicamente, impegnandosi anche ad arredare l’edificio con materiale, suppellettili e ornamenti vari”.

Francesco Fusco

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