Il Gazzettino vesuviano | IGV

I sindaci del Vallo di Lauro e di Sperone convocati da Irpiniambiente

E’ fissato per giovedì 14 ottobre alle ore 19,30 il consiglio comunale monotematico e congiunto con tutti gli amministratori dei Comuni del Vallo di Lauro contrari al passaggio ad Irpiniambiente del servizio di raccolta dei rifiuti, l’assise si riunirà presso l’aula Consiliare del Comune di Lauro. L’occasione servirà per mettere a punto un ordine del giorno in cui si chiederà alla società provinciale di ridisegnare il piano industriale tanto contestato. Intanto gli amministratori dissidenti hanno ottenuto una prima vittoria in questa battaglia: la società Ipiniambiente ha infatti convocato per il 17 ottobre i sindaci di alcuni comuni del Vallo di Lauro e gli amministratori di Sperone per un incontro che possa definire la situazione. Nella riunione del 17 ottobre i sindaci che protestano ormai da giorni chiederanno nuovamente la verifica del piano industriale elaborato della società provinciale. Gli stessi amministratori convocati da Irpiniambiente, e che si riuniranno domani a Lauro, sottolineano anche come il quadro della vicenda sia in enorme evoluzione: “Nelle ultime ore alle proteste dei comuni del Vallo di Lauro si sono uniti anche i dissensi contro Irpiniambiente di altri enti dell’Alta Irpinia per chiedere una verifica dei costi alla società provinciale – sottolineano a gran voce –ciò vuol dire che c’è un problema generalizzato per tutta la provincia, ci sono costi alti per tutti i cittadini. Ed è anche molto probabile che slitterà di un altro anno, dal 01/01/2012 al 01/01/2013, il passaggio delle competenze sulla gestione della raccolta dei rifiuti dai comuni alle province. Almeno stando a quanto riferito dall’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano dopo un incontro che si è avuto nei giorni scorsi tra i presidenti delle province e l’assessore stesso. Romano avrebbe anche evidenziato – continuano – che è stato recentemente presentato dal Governo un disegno di legge costituzionale che prevede l’abrogazione delle province e, pertanto, vi è il concreto rischio, in caso di passaggio delle competenze alle province, che tra qualche anno sia necessario fare il percorso inverso e ritornare il tutto ai comuni. Una situazione ingarbugliata e che non vede una soluzione a breve, basti pensare che, ad esempio, il Tar Salerno di recente ha dichiarato ammissibile l’eccezione di costituzionalità, stabilendo una situazione speciale per la sola regione Campania, in merito all’art. 11 delle legge n. 26/2010, che prevede appunto il passaggio delle competenze dai comuni alle province a partire dal 01/01/2012”.

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