Il comparto industriale a Pomigliano e più in generale nell’area vesuviana è sempre più in affanno, prima la Fiat poi l’Alenia con prospettive future abbastanza preoccupanti. Abbiamo avuto modo di parlarne con Antonio Tanzi capo lega CGIL per il comprensorio Pomigliano – Nola.
A suo parere qual è la prospettiva di futuro per il polo industriale di Pomigliano e dell’area vesuviana ?
“La prospettiva non può che essere il recupero della vocazione che c’è stata finora in quell’area, cioè aeronautica, automobilistica, meccanica e di tutto quanto c’è stato finora, il tutto ovviamente in termini di rilancio economico-produttivo.
Quale può essere una soluzione al dramma della precarietà giovanile che affligge questi territori ?
“La questione va affrontata in termini di prospettive. Noi abbiamo visto che la precarietà, soprattutto giovanile, non ha prodotto un arricchimento, uno sviluppo, non c’è stato altro che uno spostamento della ricchezza verso il settore delle imprese, che hanno incrementato i loro capitali senza alcuna redistribuzione della ricchezza verso il basso. Parliamo di stabilizzazione, occupazione, di nuovi posti di lavoro. Ciò ha prodotto una mancanza di diritti, ma soprattutto cosa peggiore, una disaffezione verso il lavoro, che ha come conseguenza un abbassamento della qualità e della capacità produttiva, cose che in un’impresa che si rispetti devono esserci. Una soluzione può essere l’atteggiamento dei lavoratori stessi, se i lavoratori stabili si coalizzano con quelli precari, riescono ad ottenere una condizione di lavoro migliore ed un avanzamento, un consolidamento nel campo dei diritti. Poi non bisogna dimenticare che la politica deve fare la sua parte in ambito territoriale realizzando infrastrutture, fornendo servizi, e mettendo in campo tutto quanto necessario allo scopo”.
Massimo Venturi