È rottura sulla Caremar. L’ultimo incontro tra le organizzazioni sindacali e l’amministratore unico Capalbo, il direttore generale Liguori e Federlinea si è concluso con un nulla di fatto. È lo stesso risultato dell’incontro avvenuto il 12 ottobre con l’assessore regionale ai Trasporti Sergio Vetrella. «L’assessore ai Trasporti – dichiarano le organizzazioni sindacali – ha confermato la volontà della Giunta regionale di privatizzare la Caremaral 100%, per cui nei prossimi giorni l’advisor emanerà la manifestazione d’interesse per verificare i possibili acquirenti privati». «Le condizioni stabilite nella delibera regionale di agosto non garantiscono gli attuali livelli occupazionali, il contratto ed i servizi minimi. Infatti – aggiungono – le sovvenzioni pubbliche per i servizi minimi di trasporto sono circa 20 milioni di euro che corrispondono al costo del lavoro, per cui l’acquirente o dovrà ridimensionare i servizi per i cittadini delle isole oppure ridurre i diritti ed il salario dei lavoratori». La protesta dei marittimi punta a rivendicare la garanzia dei livelli occupazionali e retributivi; il mantenimento della partecipazione almeno al 50% del pubblico nel processo di privatizzazione dell’azienda; la definizione dell’organico aziendale dei lavoratori marittimi e amministrativi in piena applicazione del Contratto collettivo nazionale in relazione ai quadri orari, alle tabelle, alla consistenza della flotta; la corretta applicazione della legge riguardo agli orari di lavoro; le garanzie occupazionali nella nuova società per gli amministrativi momentaneamente trasferiti in Laziomar; la conferma della continuità lavorativa per i precari; la promozioni del personale. Proclamato uno sciopero per il 17 ottobre in cui saranno garantiti solo i servizi minimi.
Antonio Averaimo