Il Gazzettino vesuviano | IGV

Pompei: la Legge di stabilità salva il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e sblocca le 170 assunzioni di personale

Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri “senza voti contrari” sblocca 170 nuove assunzioni di personale (fra tecnici e funzionari), calate di 10 unità da 180 di agosto a 170 di ottobre 2011, di cui 25 previste anche per Pompei dalla Circolare ministeriale n. 330 del 4 agosto 2011, poi congelate con la manovra di quest’estate, lascia intatte le spese di funzionamento del Mibac e rimanda al 2012 il contributo di 60 mln di euro che dovrà pagare attraverso il disimpegno delle giacenze di cassa più antiche, scelte dal Ministero.

Speriamo che queste assunzioni siano immediate e controllate, visto che il Ministero le aveva già annunciate con la Circolare ministeriale n. 330 del 4 agosto 2011.

Ovviamente questo nuovo provvedimento non salva per niente Pompei né tantomeno i giovani napoletani perché le assunzioni già annunciate il 4 agosto u.s., se confermate, sono limitate a soli 25 funzionari della Terza Area f.r.F1 appartenenti ai diversi profili professionali da destinare alla Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei

In particolare dovrebbero interessare 14 architetti, 9 archeologi e 2 funzionari amministrativi, collocati nelle graduatorie degli idonei ai concorsi fatti in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Friuli V.G., Liguria, Toscana, Marche, Puglie, Calabria e Sardegna, perché in Campania non vi sono graduatorie aperte che riguardano queste categorie.

Inoltre, rimane improbabile l’assunzione di personale da adibire alle maestranze del restauro e di vigilanza, di cui Pompei avrebbe avuto realmente necessità.

Per ora l’unica certezza è che a Pompei non sono mai arrivate squadre di tecnici per monitorare l’area archeologica e per la messa in sicurezza del sito non si è mai visto un centesimo dei tanto annunciati fondi regionali ed europei, tra l’altro, vengono utilizzati poco anche i fondi che abbiamo in cassa.

Da quando Pompei non è più autonoma non si vedono grandi lavori in corso d’opera ma solo rari e piccoli interventi, si chiudono Domus perché impossibilitati dal fare progetti di lavoro per assicurare l’apertura di tutte le Domus, rimane ancora in piedi quell’enorme blocco di prefabbricati all’interno degli Scavi vicino all’ingresso del Viale di San Paolino già destinato all’abbattimento, il restauro della Casa dei Vetti da circa 10 anni ancora senza soluzioni, il personale lavora in prefabbricati che contengono amianto mentre gli edifici demaniali sono abbandonati all’incuria.

Rimane da chiedersi ma i soldi degli incassi, che ad oggi dovrebbero essere non meno di 35milioni ai quali si sommano i 28milioni di euro lasciati in cassa dal Commissario Fiori (in totale dovremmo avere non meno di 65 milioni di euro in cassa) ma quando l’amministrazione si deciderà ad utilizzarli per i lavori di restauro.

Rischiamo che il Ministro Galan farà peggio dell’allora Ministro Buttiglione che prelevò 30milioni dalla cassa della Soprintendenza, detraendo da Pompei i 60 mln di euro che dovrà pagare nel 2012 – tra due mesi circa – attraverso il disimpegno delle giacenze di cassa più antiche.

Il futuro di Pompei è legato alla sua autonomia, gestionale economica e finanziaria, perché solo così potrà provvedere in maniera rapida e puntuale ad un costante monitoraggio della situazione di conservazione del bene archeologico esposto alle intemperie.

L’unica cosa certa è che noi non abbiamo intenzione di restare inermi a danno della cultura e dei giovani del nostro territorio! Noi non molleremo.

Il Segretario Cisl Fp Pompei

Antonio Pepe

Exit mobile version