San Giorgio espugna Cellole

Con un Manzella versione super il San Giorgio espugna il Comunale di Cellole, riscatta alla grande le ultime due disastrose giornate fruttate zero punti e cancella la imbattibilità casalinga della Virtus Carano che durava da oltre tre anni. La squisita ospitalità dei Presidenti Di Tommaso, Primasso e Salvati ha rappresentato il biglietto da visita della Società casertana che, con i tempi che corrono, ha meravigliato, a prima vista, la dirigenza sangiorgese. Sono bastati pochi minuti per fare conoscenza con i massimi dirigenti caranesi e ammirare il tavolo imbandito all’interno dello spogliatoio ospite con bevante di ogni tipo, acqua minerale in abbondanza e perfino un enorme cestino contenente frutta di ogni specie per conoscere il posto e le persone con le quali di lì a poco si avrebbe avuto a che fare. Dopo la doverosa citazione alla dirigenza ospitante, un plauso lo merita anche il numeroso e corretto pubblico in tribuna per metà di Carano e metà di Cellole. Esauriti i complimenti a dirigenti, pubblico e ambiente di casa, il taccuino si indirizza in direzione San Giorgio per celebrare l’impresa della squadra di Matrullo, perché veramente si è trattato di una impresa confrontando il valore economico dei nominativi elencati nelle distinte consegnate al bravo Andrea Saccoccio di Formia coadiuvato dagli assistenti De Prisco e Caso di Nocera Inferiore. I granata della Città di Troisi, oggi in casacca blu, erano reduci da due settimane da cancellare ad ogni costo e, che però, non avevano inquinato l’area intorno al Paudice più di tanto. Consapevoli dell’obiettivo da centrare al più presto senza passare per le forche caudine dei play out, in via Sandriana mai ha albergato alcuno scoramento o disillusione, anche perché, rimanendo con i piedi per terra, nessuno di era illuso per il buon avvio di stagione dei ragazzi di Matrullo. Sette punti nelle prime tre giornate di campionato e una qualificazione ai 16’ di finale di Coppa Italia solo da ratificare mercoledì pomeriggio con il match di ritorno contro il Vico Equense (andata al Massaquano 1 – 2) tra le mura del Paudice, costituiva un ruolino di marcia che nessuno si aspettava considerando l’obiettivo di partenza. Ma proprio quando il calendario metteva di fronte Caccia e compagni a due formazioni relegate nei bassifondi della classifica (lo Stasia, allora, fanalino di coda a zero punti e l’Atletico Nola un gradino più su con un solo punto). Il calcio è bello proprio perchè riserva sorprese quando meno si aspettano. Al De Cicco di Sant’Anastasia, su di una superficie di gioco impossibile (2 a 1) e al Paudice la settimana successiva contro i cugini acquisiti dell’Atletico Nola (2 a 4), in una domenica stregata, il bell’avvio di stagione segnava il passo. In casa granata nessuno faceva drammi. I giocatori erano coscienti che non erano dei fenomeni prima né erano diventati dei brocchi dopo le due battute di arresto. Era proprio quello che mister Matrullo andava predicando per infondere nei suoi ragazzi il credo della riscossa. Il calendario dava una mano al mister con la trasferta di Cellole contro la corazzata Virtus Carano, una delle formazioni più accreditate per la vittoria finale. Un confronto sulla carta proibitivo. Era il momento giusto per ricevere le risposte che si aspettavano e che puntualmente sono arrivate sull’impianto sportivo cellolese. Senza alcun timore reverenziale, la banda Matrullo affronta i temibili avversari senza curarsi neppure delle traiettorie del forte vento che complicavano le proprie strategie. Prima Caccia da fuori area e dopo poco bomber Imparato (8 centri in 5 partite disputate, capocannoniere del girone A di Eccellenza), imbeccato dal coriaceo Incarnato, presentano le proprie credenziali. I padroni di casa, con il passare dei minuti, carburano e si procurano occasioni in serie mai concretizzate per l’ottima disposizione in campo che Matrullo aveva fatto dei suoi con un elastico 4-4-1-1. Quando gli uomini di Amorosetti superavano la linea dei sedici metri trovavano un Manzella mostruoso che con parate strepitose impediva al pallone di varcare, in diverse occasioni, la linea di porta. Al 40’ il San Giorgio vede premiato il bell’approccio alla partita iniziato con il fischio di inizio. Assist di Cucciardi in area per Imparato, al portiere per fermarlo non resta che placcarlo all’altezza del dischetto. Ammonizione per il numero uno e rigore netto che il delizioso Cesarano trasforma imparabilmente alle spalle di Merola. Le squadre vanno al riposo con il San Giorgio in vantaggio di una lunghezza e la ripresa inizia con lo stesso canovaccio del primo tempo. I virtussini ad attaccare a testa bassa, ma non sempre in modo lucido, e i ragazzi di Matrullo a contenerli lontani dall’area con rapide e ficcanti contropiedi che mettevano seriamente in apprensione la retroguardia in maglia bianca. Quando il fortino di casa San Giorgio sembrava nel mirino, ci ripensava Manzella con interventi prodigiosi a far capire che la giornata non era propizia per i colori di casa. Trascorrono 20 giri di orologio e Imparato mette a segno l’ottavo sigillo in cinque gare disputate con la maglia granata. Parte palla al piede dalla metà campo, entra in area avvrsaria, chiama Merola fuori dai pali e lo infila per la seconda volta fissando il risultato e regalando al San Giorgio tre punti preziosi per proseguire sulla strada della salvezza. E mercoledì pomeriggio c’è nel mirino la qualificazione ai 16’ di Coppa.

Giacomo Di Sarno     

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