Un consiglio comunale atipico quello andato in scena mercoledì a Volla. I punti all’ordine del giorno restano la cosa che meno sarà ricordata. Quello invece che resterà nella memoria di molti è l’alzata di scudi a favore dell’ex assessore alle Politiche Sociali, Francesco Esposito, fresco di estromissione dalla giunta con il ritiro delle deleghe da parte del primo cittadino vollese Salvatore Ricci.
Presente alla seduta di ieri pomeriggio, all’ordine del giorno c’erano punti inerenti il bilancio, il solo assessore Tommaso Rea successivamente raggiunto da Sergio Wirz titolare dell’Urbanistica.
A calcare la mano e criticare la scelta operata da Ricci di rinunciare ad Esposito in giunta proprio l’opposizione. Il consigliere Guadagno con un’entrata che calcisticamente potremmo definire a gamba tesa entrava nel merito della questione leggendo un brano di un’intervista rilasciata pochi giorni prima della defenestrazione proprio dall’assessore Esposito. Nell’intervista, critica verso le sinistre vollesi, il giovane politico si diceva sicuro di una ricandidatura del proprio sindaco indicando come sicura guida del centrodestra alle prossime elezioni amministrative. Una fiducia mal ricambiata appena pochi giorni dopo con il fulmine a ciel sereno che ha lasciato interdetti non solo diversi componenti della maggioranza e le stesse opposizioni che nel corso degli ultimi anni hanno sempre riconosciuto il buon lavoro svolto da Esposito, ma anche un Salvatore Ricci, per la prima volta in quattro anni, apparso imbarazzato rispetto a quanto stava accadendo.
Cauto l’intervento del Consigliere Lucio Petrella che esprimeva, quale rappresentante dell’ex AN, Esposito in giunta. La sua perplessità sulla decisione e la sua posizione avversa a quanto scelto dal primo cittadino sfociavano nella mossa politicamente appropriata di fiducia ed appoggio alla maggioranza.
Caustica la lettera che Esposito ha rivolto al sindaco, letta dal presidente del Consiglio, Pasquale Petrone. Ne riportiamo una sintesi nella quale l’architetto Esposisto afferma: «Ho sempre pensato che il Welfare non sia un regalo ma un diritto. Ho sempre profuso il massimo impegno nel mio ruolo di assessore. Ringrazio tutti quelli che mi hanno supportato, ringrazio anche il sindaco Ricci per avermi concesso questa opportunità, ma una nota politica il sindaco me la deve consentire: è chiaro ed evidente che le mie proposte politiche non sono state di suo gradimento, ma credo che avrebbe dovuto avere il coraggio di revocarmi la delega convocandomi e consegnandomi l’atto, guardandomi negli occhi».
Ma il consiglio comunale atipico non si concludeva qui. Prima delle interrogazioni il presiedente Petrone leggeva una comunicazione affidatagli dall’assessore Annone anch’egli assente in aula e, a quanto si è appreso dal comunicato, fuori Volla per una riunione politica. Il titolare dei Lavori Pubblici faceva presente all’assise che eventuali interrogazioni rivolte al suo assessorato avrebbero avuto risposta scritta al suo rientro a Volla. La comunicazione continuava con una chiara presa di posizione politica: eventuali risposte rese da altri membri della maggioranza non sarebbero state ritenute valide dallo stesso Annone.
Apparentemente un’altra tegola sulla fin troppo traballante giunta Ricci che nella giornata di oggi, a dire il vero dovrebbe trovare un nuovo equilibrio nel corso di una riunione programmata per il tardo pomeriggio e dalla quale dovrebbero uscire i tre nuovi assessori mancanti.
Ma torniamo alla dichiarazione di Annone. In genere a rispondere in vece dell’assessore interrogato è il primo cittadino. Una presa di distanza da Ricci?
L’assessore Annone, raggiunto telefonicamente in serata dalla nostra redazione ha assolutamente negato e preso, questa volta sì, le distanze dalla nostra deduzione. «La mia comunicazione vuole solo evidenziare una presa di responsabilità da parte mia. Sono assessore del comune di Volla e voglio agire da assessore, partecipando alle scelte, assumendomene la diretta responsabilità e, quindi, rispondendo in prima persona alle domande che l’assise mi vorrà porre. Se non fosse così rischierei di essere solo un numero e questo ruolo non mi attrae particolarmente».
Sarà, ma gli scricchiolii noi continuiamo a sentirli. Intanto la giunta dovrebbe rafforzarsi nelle prossime voci e c’è chi è pronto a scommettere che i tre nuovi delegati saranno tre assessore.
Massimo Venturi
Di seguito il testo integrale della lettera dell’architetto Francesco Esposito.
Comune di Volla
c/a del Presidente del Consiglio Comunale
Sig. Pasquale Petrone
Oggetto: Saluti al Consiglio Comunale.
Ho sempre pensato che il Welfare non sia un regalo, ma un diritto.
Ho sempre pensato che il sostegno dello Stato a persone in situazione di fragilità non sia un atto di bontà, ma un dovere.
Nella mia idea di pubblica amministrazione, un buon amministratore per essere tale deve saper fare di più e meglio di un’altro.
Alla luce di queste premesse ho lavorato nel delicato settore che mi era stato assegnato, ho profuso il massimo impegno che potessi e mi scuso con i cittadini se in alcuni casi non si è potuto dare riscontro.
Sono rammaricato però per il fatto che, quando ho formulato ad un’amministrazione a mio parere legata al palo, una serie di concrete proposte politiche frutto di esigenze della cittadinanza vollese, queste fossero state interpretate come una mancata collegialità con i colleghi amministratori.
Ringrazio però i colleghi assessori, ringrazio i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione che mi hanno consentito di svolgere il mio delicato ruolo in totale serenità, ringrazio i funzionari ed i dipendenti comunali tutti per avermi sopportato e supportato nel lavoro svolto.
Ringrazio infine il Dr. Ricci per l’opportunità concessa e per la grande responsabilità assegnatami, però una nota polemica me la deve consentire: è chiaro ed evidente che le mie proposte politiche non sono state di suo gradimento, ma credo che avrebbe dovuto avere il coraggio di revocarmi la delega convocandomi e consegnandomi l’atto, guardandomi negli occhi.
Chiudo e saluto con una famosa frase di Ezra Pound: “Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono niente, o non vale niente lui.
arch. Francesco Esposito