“Questa gravissima crisi porterà conseguenze devastanti sia per i produttori che per i consumatori. – prosegue Pannullo – La filiera castanicola si appresta a vivere una profonda crisi occupazionale, con la perdita di migliaia di posti di lavoro, e la mancanza di prodotto campano aprirà la strada a massicce importazioni dall’estero. Confagricoltura aveva già chiesto, praticamente inascoltata, lo scorso mese di giugno alla giunta regionale l’individuazione di misure straordinarie nel PSR per sostenere i castanicoltori fintanto che gli interventi di lotta biologica avviati sortiscano effetti positivi nel contenimento del cinipide. Il rischio più concreto oggi – conclude il presidente di Confagricoltura Campania – è quello dell’abbandono dei castagneti da parte degli agricoltori e sappiamo bene che se nessuno si prende cura dei terreni il dissesto idrogeologico si aggrava.”