Mister Libraro, desideroso come tutti di riscattare il 3-0 di Pulsano, manda in campo la formazione titolare con Longobardi e Emiliano Libraro in diagonale, Ruggiero e Senatore schiacciatori, Giacobelli e Rea centrali, Crispo libero.
Coach Danese, da parte sua, risponde con la formazione preannunciata alla vigilia: Balestra in regia, Pirola opposto (tanta A1 e A2 per lui tra Milano, Brugherio, Catania e Matera), D’Oria e il giovane Malagnino in banda, l’altro baby Abbondanza e Squeo (ex Bari Volley in B1) al centro, Giunta (prodotto del vivaio della Prisma Taranto) nelle vesti di libero.
Pronti via e il Torricella ha subito un buon impatto sulla gara grazie anche ad una ricezione e ad una difesa ottimamente organizzate che permettono a Balestra di smistare a proprio piacimento tutti i palloni che gli passano per le mani. Pirola e Malagnino sono i terminali offensivi più serviti tra i pugliesi mentre in casa Oplonti si fa un po’ di fatica, forse complice anche l’emozione di essere alla prima in casa. Torricella allunga dopo il secondo time out tecnico e il vantaggio accumulato viene gestito con intelligenza dai ragazzi di Danese che non si lasciano sfuggire il parziale (20-25).
Il secondo set è la fotocopia del primo. L’Oplonti sembra spento, la ricezione va troppo in bambola e la battuta pecca di qualità (a fine partita saranno tantissimi gli errori accumulati dai torresi in questo fondamentale); dall’altra parte della rete il Torricella gioca con entusiasmo, Giunta è insuperabile su qualsiasi pallone e c’è un vero e proprio show di Malagnino che sia in battuta sia in attacco spacca in due il set regalando il 2-0 alla sua squadra sul 22-25.
Nel terzo parziale il Torricella commette qualche errore di troppo sin dall’inizio e Libraro, dall’alto della sua provata esperienza, sa che è il momento di approfittarne e continua ad impartire continui consigli ai suoi ragazzi. Il PalaOplonti ritorna ad essere la torcida che tutti conoscono e che lo scorso anno ha contribuito enormemente alla salvezza degli orange: i vesuviani sembrano trasformati, soprattutto in fase di difesa, creando non poche difficoltà a Pirola e compagni, spesso costretti ad errori dovuti alla stanchezza. Mister Danese prova il tutto per tutto con un doppio cambio con Latorre e Zullino per Pirola e Balestra ma è sempre l’Oplonti a menare le danze. Nel finale di set mister Libraro inserisce il baby Pirozzi (esordio stagionale per il baby torrese) che dalla linea dei nove metri mette in seria difficoltà la ricezione dei tarantini: il resto lo fa Giacobelli a muro (invalicabile in questo fondamentale nel secondo segmento di set) e l’Oplonti riapre la gara chiudendo sul 25-20.
Il PalaOplonti è in fiamme, i ragazzi avvertono la carica dei propri tifosi e sotto l’incitamento dei tamburi, sin dalla prima azione del quarto set, la squadra della presidentessa Villani mette sotto il Torricella, grazie anche ad un miglioramento del livello di ricezione. Senatore e Libraro sono innescati a perfezione da un Longobardi in buon spolvero mentre Rea e Giacobelli continuano a fare buona guardia a muro. Pirola, il faro dei suoi, va in difficoltà e nemmeno la verve di Malagnino ed Abbondanza serve a tenere in partita i tarantini, portati al tie break da un primo tempo magistralmente giocato dalla coppia Longobardi – Giacobelli che libera l’urlo della tifoseria e porta la gara al tie break.
Nel quinto e decisivo parziale l’Oplonti paga lo sforzo psicologico dei due precedenti set e nonostante un buon inizio (5-4), seppur condito da tanti errori al servizio, lentamente Ruggiero e compagni lasciano il campo agli ospiti. Un discutibilissimo quanto inesistente fallo di velo fischiato dall’arbitro regala il 5-5 al Torricella che poi, grazie ad una serie di stupidi errori degli oplontini, allunga fino al 5-9 per poi trovarsi a + 5 con un cartellino giallo per coach Libraro. Gli ultimi scambi sono una formalità per Pirola e soci che chiudono sull’8-15 portando a casa due punti comunque meritati.
Per gli orange resta sicuramente un po’ di rammarico per non aver espresso la propria miglior pallavolo e per aver lasciato per strada punti che, si spera, non siano decisivi nella corsa alla salvezza. Salvezza, sì, perché dev’essere questo l’obiettivo di un Oplonti che deve al più presto ritrovare il suo smalto e lasciarsi andare, facendo la differenza soprattutto tra le mura amiche.
Domenica si va in casa del carro armato Squinzano: serve una magia in stile Oplonti.