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Allarme sicurezza al Mav di Ercolano

Allarme sicurezza per il Mav (museo archeologico virtuale): praticamente in balia di teppistelli e balordi  il perimetro esterno della struttura soprattutto nelle ore serali si trasforma in un orinatoio a cielo aperto. I canaletti laterali vengono infatti scambiati da incivili “frequentatori” per “vespasiani” per non parlare dei fastidi arrecati ai turisti in transito nella zona da giovinastri la cui principale attività  consiste nel pascolare ininterrottamente nelle vicinanze del celebre museo virtuale. “Non possiamo sottovalutare un fenomeno – ha commentato il capo gruppo del Pd Luigi Fiengo – che riaccende con drammatica puntualità la questione sicurezza in città. E’ intollerabile che chi apporta economica in paese debba essere preso di mira da incivili rappresentanti di una comunità che dovrebbe offrire ben altro biglietto da visita al pubblico . Sicuramente affronteremo la questione in sede consiliare al fine di sensibilizzare l’assise locale tutta su un’emergenza che rischia di gettare ulteriore fango su Ercolano”. “Qui si parla di vera e propria inciviltà – ha continuato il consigliere di Italia dei Valori Giampiero Perna – e non so trovare aggettivi per esprimere la tristezza provata nell’apprendere come ancora una volta il paese faccia parlare di se in negativo. Non si può lasciare una delle aree più rappresentative in balia degli eventi: occorre immediatamente monitorare il perimetro storico della città in modo cavillare costruendo così un valido deterrente alla sete di distruzione e al disfattismo cronico di chi vergognosamente cerca di affossare l’immagine comunitaria”. “ Che il sindaco scenda dal palazzo di città e venga a vedere in che condizioni siamo”: questo il coro unanime dei residenti delle traverse di via IV Novembre, dove è situato il Mav, che conducono al mercato. Carenze igieniche, condotte fognarie da bonificare e scarso senso civico della gente costituiscono solo alcune delle gravi lacune che quotidianamente affliggono il cuore logistico di Ercolano. A questo punto ci si chiede quali strategie operative adotterà il dirigente della Polizia Locale Francesco Zenti per far fronte ad un fenomeno increscioso a cui proprio i vigili potrebbero far fronte. Purtroppo con un organico risicatissimo e con un’anzianità di servizio media superiore ai venti anni i caschi bianchi apparirebbero in vistoso affanno nell’espletare le svariate mansioni di controllo previste dallo stesso ruolo pubblico ricoperto. Ovviamente in tutto questo marasma del nuovo concorso per la nomina di vigili urbani neanche a parlarne: ci si chiede se non sia veramente giunto il momento per il primo cittadino Strazzullo  di compiere un attento esame valutativo del modo di governare ad oggi la città da parte di un team di amministratori  ai quali la gente guarda sempre più con scetticismo.

Alfonso Maria Liguori

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