La crisi che costantemente si abbatte a livello, ormai, mondiale, sembra accanirsi altrettanto violentemente sul nostro Sud. Intere pagine di giornale sono, negli ultimi tempi, occupate da lunghissimi articoli sulla disastrosa situazione dei Trasporti in tutta Napoli e Provincia. Inutile ricordare che una manovra finanziaria all’insegna dei tagli sta da mesi mettendo in ginocchio migliaia di cittadini che ogni mattina affollano le stazioni ferroviarie per raggiungere il proprio lavoro o le Università. E si tratta di una situazione che, al medesimo tempo, lede ambo le parti: l’utenza ed i lavoratori del settore. Tra le stazioni più colpite da codesta politica di riduzione, Somma Vesuviana sembra essere una di quelle più martoriate. Posta ad un esatto ipotetico mezzo nelle fasce di collegamento tra provincia e città, Somma (comprendendo con essa i cittadini ed i gestori dipendenti della Circumvesuviana) ha subito forti disagi a causa delle limitazioni delle corse e l’istituzione dell’ “ultima corsa” alle 20.02 da Napoli. Insomma, una situazione al limite per quanti – lavoratori, studenti o turisti – si vedono costretti a posticipare gli orari d’ingresso ed anticipare quelli di uscita, con un conseguente ripiegamento sui profitti finali, economici o meno che siano, previo permanenza extra fuori casa. Perché, a meno che non si è automuniti, se si perde l’ultima corsa (appunto quella delle 20.02) si resta a Napoli! Ci sta poco da fare, altre opzioni, purtroppo non sussistono. Ecco, quindi, in una ormai costante regressione, che il cittadino non può usufruire dei mezzi pubblici, che restano, sulla carta, un suo diritto. E non lo è neanche a titolo gratuito, anzi, il tariffario dei titoli di viaggio, abbonamenti compresi, ha subito un’impennata assurda dallo scorso settembre. Ma oltre al danno anche la beffa: prezzi e disservizi nei trasporti crescono in maniera esponenziale e direttamente proporzionale alla mancanza di sicurezza dei mezzi nei quali, in alcune ore di punta, si incontrano decine di migliaia di persone a condividere minuscole fette di un’aria malsana, altamente infestata batteriologicamente parlando, ma, soprattutto, si ritrovano consorti nell’attesa di un eventuale incidente, che non tarda a venire, vista la pericolosità degli elettrotreni (che, ricordiamo, erano destinati alla Metropolitana di Milano e, dopo essere stati rifiutati, sono stati acquistati dalla Regione Campania) e l’insufficienza della loro manutenzione. Quello di Somma Vesuviana è solo un esempio di ciò che molti Comuni della medesima area stanno vivendo a causa di questi gravi tagli a TPL. Tuttavia, numerosi comitati, nati per l’occasione a difesa dei diritti del cittadino, si stanno battendo con raccolte firme per smuovere codesta situazione, sollecitando, talvolta, anche le stesse Amministrazioni Comunali. La situazione è insostenibile, ha raggiunto, ormai, i limiti del sopportabile. In una società civile, una situazione simile non può essere accettata ai danni dei contribuenti. Che si trovi una risoluzione!
Giuseppe Annunziata