Il Consigliere infatti, nei giorni scorsi ha inviato alla direzione del partito ed agli organi di stampa, una lettera per comunicare la propria decisione in seguito ad alcune incongruenze manifestatisi, a suo dire, nel movimento. Si legge infatti: “Per il sottoscritto è diventato oramai insopportabile permanere in un Partito del genere ove, fra lo straordinario progetto politico che Nichi Vendola ha ideato e l’applicazione pratica dei principi che lo costituiscono, intercorre l´abisso. Un Partito che, dal momento in cui è stato costituito, dopo una faticosa fase di gestazione, e non solo a Torre Annunziata ma in tutta Napoli e provincia, ha sempre sofferto e soffre ancora di divisioni laceranti, rancori, voglie di rivalsa e personalismi. Divisioni che hanno bloccato la crescita di SEL che, se non fosse per l´autorevolezza morale e politica di Vendola, sarebbe già ridotta a livelli di completa marginalità nel panorama politico sia nazionale che locale”.
Tra le motivazioni principali della disputa, le nomine per i candidati delle elezioni amministrative. Luigi Monaco spinge per la candidatura di Vincenzo Sica, mentre il resto del partito temporeggia. Il direttivo è sorpreso dal comportamento del Consigliere, che praticamente senza preavviso ha abbandonato il partito con una comunicazione pubblica.
Tonino Scala nel suo comunicato riprende due concetti: il trasformismo politico e la necessità di elezioni primarie. E’ ribadito il concetto secondo cui l’usanza di cambiare schieramento politico secondo la convenienza non è condiviso dal partito: “Sel ha un progetto ambizioso quello non di governare per governare, bensì governare per cambiare il paese” .
Riguardo alle primarie, il concetto espresso è chiaro: sono necessarie regole chiare e precise. Sia interne al partito e sia estese a tutta la coalizione di centrosinistra. Questo, soprattutto, per impedire candidature indesiderate. Quello che SEL aveva proposto, secondo Tonino Scala, era semplicemente il perseguimento di un percorso lineare e partecipato. Il politico aggiunge che è proprio una decisione della segreteria provinciale quella di promuovere una conferenza programmatica che si terrà a dicembre e, in vista della quale, anche le sezioni locali dovranno organizzarsi. Nelle città in cui vi sono più circoli si dovrà convergere verso un unico coordinamento, non è possibile che persone aderenti allo stesso progetto abbiano posizioni politiche diverse.
Scala conclude il suo comunicato con parole dure, che poco spazio lasciano alla diplomazia e al politically correct: “Serve una sintesi ed una unità di intenti. Non ci possono essere due posizioni ad un tavolo, è ridicolo. Il problema è che qualcuno ha pensato di utilizzare questo dualismo come un giocattolo.[…]In Sel non ci sono componenti c’è un gruppo di compagni che proviene da varie esperienze e che sta cercando, con i pochi mezzi a disposizione, di costruire un partito.Quanto alla vicenda che si legge nella nota ritengo che non si può parlare di discontinuità e poi dire che bisogna candidare il“traduttore delle scelte programmatiche del centrosinistra”. Qualcuno si è dimenticato del disastro politico programmatico torrese. Qualcuno volutamente cancella lo scioglimento con Monaco sindaco prima e il disastro Starita dopo. Si vuole continuare? Sel non è d’accordo!”
Anna Bottone