Agire il più presto possibile e con la massima accuratezza. Sono questi i punti cardine nella lotta ai tumori. Un obiettivo arduo da raggiungere, se solo si considera che l’uomo è alla caccia di qualcosa in origine microscopico.
Sono necessari strumenti di diagnostica sempre più piccoli e sofisticati per vincere la corsa contro il tempo, per arrestare la crescita cellulare tumorale.
A tale scopo un gruppo di ingegneri della Technische Universitaet Muenchen (TUM) coordinati da Bernhard Wolf ha realizzato un chip “sentinella” da impiantare nel corpo di un paziente affetto da tumore. Questo dispositivo è capace di monitorare costantemente lo stato della neoplasia e fornire informazioni utili per la definizione del setting terapeutico ottimale per il paziente.
Tra i parametri valutati, il congegno misura il livello di ossigeno contenuto nei fluidi che circondano le cellule del tumore: una diminuzione di tale valore corrisponde ad una crescita cellulare veloce ed un’elevata aggressività del “male”.
Il medico, grazie ad un trasmettitore radio, potrà acquisire da remoto ed in tempo reale i dati sullo stato del paziente, che potrà rimanere presso il proprio domicilio, senza necessariamente recarsi all’ospedale.
L’impiego di microchip per la diagnosi precoce e continua è indicato soprattutto per tumori per i quali l’intervento chirurgico non apporta un reale miglioramento delle condizioni di salute del paziente. Il carcinoma prostatico, ad esempio, se operato, non aumenta in modo significativo le aspettative di vita, piuttosto pregiudica la qualità di vita dell’individuo.
In pazienti affetti da tumore al seno, poi, una sentinella interna all’organismo potrebbe monitorare i livelli di estrogeno nel circolo sanguigno e dare una misura quantitativa dell’efficacia della terapia.
Questo è solo l’inizio di una rivoluzione della medicina: dispositivi sempre più piccoli e sofisticati, direttamente impiantabili in aree del corpo colpite da tumore, permetteranno passi da gigante nella diagnostica e nella creazione di piani terapeutici personalizzati per singolo paziente. In tal modo, si potrà porre fine alla schiavitù di visite ed attese interminabili fuori dagli ambulatori degli ospedali, permettendo di impiegare il tempo prezioso in attività che possano smorzare i toni tesi di una battaglia contro il male del secolo.
Catello Somma