Portici, l’opposizione attacca Cuomo. Ma l’Udc non firma il manifesto

La notizia del rinvio a giudizio per i due dirigenti del comune di Portici, Giovanni Mignano e Corrado Auricchio ha fatto molto discutere gli addetti ai lavori di palazzo Campitelli. A gettare benzina sul fuoco sono stati alcuni consiglieri di opposizione, che in un manifesto affisso sulle mura cittadine hanno attaccato pesantemente l’amministrazione comunale guidata da Vincenzo Cuomo. Nel manifesto intitolato “La legalità…semplice slogan”, i consiglieri del Popolo della Libertà, La Destra e PSI scrivono: “Ancora un terremoto scuote il centro sinistra porticese. Dopo l’avviso di garanzia al capo gabinetto del sindaco e a qualche assessore, le indagini aperte sul concorso “pezzottato” dei vigili urbani, anche con immissione in ruolo di alcuni che non avevano i requisiti per parteciparvi, ora un rinvio a giudizio per corruzione per altri due dirigenti esterni fiduciari incaricati dall’amministrazione Cuomo. Silenzio imbarazzante del centro sinistra che ha ancora la faccia tosta di parlare di legalità”. Un pesante j’accuse quello dei consiglieri di opposizione che ripercorrono le vicende giudiziarie accadute durante la gestione Cuomo. 
 
I commenti. A commentare il manifesto affisso in città è il consigliere comunale e regionale de “La Destra”, Carlo Aveta: “I dirigenti Mignano ed Auricchio non sono dipendenti comunali, ma sono dirigenti esterni con un contratto a tempo determinato. Dato che i due dirigenti sono stati rinviati a giudizio con accuse di corruzione, il nostro “sindaco della legalità” farebbe bene a sospendere dal servizio i due funzionari”. Vincenzo Ciotola, esponente del Popolo della Libertà commenta: “Sono numerose le vicende giudiziarie che hanno coinvolto questa amministrazione. Pur restando garantisti e credendo nella magistratura, non possiamo far finta che non sia successo nulla. L’amministrazione continua a parlare di legalità, ma i dati dicono ben altro, dal concorso dei vigili al quale hanno partecipato persone senza avere tutti i requisiti necessari agli avvisi di garanzia per il capo gabinetto del sindaco e qualche assessore”.
 
Il caso. Il manifesto apparso in città nelle scorse ore è stato firmato solo da alcuni componenti dell’opposizione cittadina. Infatti a mancare è il simbolo dell’UDC, guidato da Antonio Solina che siede tra i banchi della minoranza. Un’assenza che ha sollevato numerosi dubbi e curiosità. Non è nuova, infatti, l’indiscrezione di una vicinanza tra il primo cittadino Vincenzo Cuomo ed il partito guidato da Pier Ferdinando Casini. Una voce che si farebbe sempre più insistente data anche la forte amicizia che legherebbe l’assessore regionale Pasquale Sommese, uomo simbolo dell’UDC campano ed ex esponente del partito democratico, ed il sindaco di Portici. A smentire e fare chiarezza sulla vicenda è il consigliere comunale Antonio Solina, capogruppo dell’UDC: “Il manifesto apparso in città non era una semplice comunicazione alla cittadinanza, ma c’erano anche battute sul concorso dei vigili urbani e sul capo gabinetto del sindaco. Da sempre il nostro partito è formato da garantisti. Abbiamo fiducia nella magistratura e ci sembra inopportuno e sbagliato speculare su un argomento del genere. Finché non c’è una sentenza definitiva non si può giudicare una persona. Ciò non toglie che se non ci sono i presupposti per operare con serenità, l’amministrazione farebbe bene a prendere provvedimenti”. Il consigliere commenta anche le voci delle vicinanze tra il sindaco ed il suo partito: “Il nostro partito sia a livello nazionale che a livello locale fa parte dell’opposizione, l’ho anche ribadito nello scorso consiglio comunale. Facciamo un’opposizione costruttiva e discutiamo di politica, non di vicende giudiziarie”.
 
Andrea Scala

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