“Immediata autocritica se si vuole salvare il salvabile”: questo il monito ad Ercolano lanciato dal consigliere comunale del PDL Raffaele Simeone. In forza all’opposizione e sulla scena politica locale da decenni Simeone ha voluto così rimarcare l’eccessivo immobilismo nel quale sembra inesorabilmente sprofondare il Palazzo di Città come lo stesso precisa: “Noi per primi siamo chiamati ad analizzare un atteggiamento operativo che negli ultimi tempi non ha certo brillato in quanto ad efficienza e sinergia d’intenti. Occorre ritrovare amore per questa città e senso di responsabilità per un territorio dalle potenzialità produttive appena scalfite. Con le guerre personali e con gli storici rancori non si arriva da nessuna parte. Sia questo un concetto ben chiaro per chi, ad oggi, forse non ha ben compreso i meccanismi fondamentali del sano e costruttivo modo di fare politica. La complessità dell’hinterland vesuviano e l’eterogeneità dello stesso complicano notevolmente il lavoro di chi è stato prescelto dalla comunità quale pubblico referente in assise locale. Siamo certi di poter contare sull’apporto dell’opinione pubblica a cui però va dato sempre più spazio nella gestione di un’area geografica che fa parlare di se da duemila anni”. A giudicare dal deserto di pubblico praticamente endemico in cui si svolgono le sedute consiliari a Ercolano di fiducia nei confronti dei comunali i residenti ne hanno veramente poca : si è certamente affievolita negli anni tra disservizi e incoerenze costati alla cittadina vesuviana prezzi altissimi in termini di produttività economica e immagine. Non solo : sul fronte occupazionale poi la scena è a dir poco avvilente. Sono anni che si paventa un ormai indispensabile concorso per la nomina di nuovi vigili urbani ma puntualmente la capacità amministrativa dei nostri “ragionieri” fa si che le finanze comunali in eterno dissesto ne impediscano poi la concreta realizzazione, il tutto, è doveroso sottolinearlo, sempre a danno dei contribuenti. “ Il Paese Italia non vive un buon periodo – ha concluso l’opinionista partenopea Elvira De Bernardo – e la triste eco di quella che Croce definirebbe una storia impietosa comincia ad investire palesemente anche l’area vesuviana. Non è più tempo di frammentazioni partitiche o lotte intestine : sinergia e cooperazione istituzionale, queste le chiavi di svolta per dare un significato concreto a governi locali che non possono più concedersi il lusso di arrendersi al lassismo e al fatalismo rinunciatario senza investire in loco per chi erediterà un domani questa nostra splendida ma martoriata area vulcanica”.
Alfonso Maria Liguori