Napoli è il primo comune d’Italia ad avere l’acqua totalmente pubblica. Nell’ultima seduta, il Consiglio Comunale di Napoli quasi all’unanimità (l’unico voto contrario è di Vincenzo Moretto (Pdl) ha approvato la delibera numero 942 della Giunta Comunale, che cambia lo status dell’azienda delle risorse idriche di Napoli, da Arin spa a ABC (Acqua Bene Comune) azienda speciale di diritto pubblico, e ne approva lo schema di statuto.
La creazione della nuova azienda è l’occasione per un nuovo passo verso la partecipazione democratica che la giunta De Magistris si è posta al suo insediamento. All’interno di ABC infatti sarà costituito un Comitato di Sorveglianza, composto da cittadini e utenti, che avrà il compito di vigilare sull’operato dell’azienda e che avrà, secondo le intenzioni dell’assessore ai Beni Comuni Alberto Lucarelli, anche “funzioni deliberative”. Sono previste inoltre periodiche consultazioni popolari per monitorare la qualità del servizio, il buon andamento e l’efficienza del Consiglio di Amministrazone. L’impianto approvato prevede il “diritto al minimo vitale”: una fascia di gratuità per i cittadini meno abbienti e, progressivamente, il pagamento delle tariffe per il servizio idrico in base al reddito: sarà cosi garantita a tutti la possibilità di usufruire dell’acqua pubblica secondo i parametri stabiliti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Il controllo si estenderà anche al Consiglio Comunale, che avrà il potere di approvare gli atti fondamentali dell’ente, come ad esempio i piani di gestione e di servizio e i bilanci. Inoltre, precisa l’assessore Realfonzo: “Anche i lavoratori saranno presenti all’interno del comitato di vigilanza”. ABC avrà l’obbligo del pareggio di bilancio: l’eventuale utile maturato andrà totalmente reinvestito nel miglioramento delle infrastrutture e del servizio al cittadino. In Consiglio è intervenuto il sindaco De Magistris, che ha parlato di “attuazioni delle intenzioni del Comitato per l’acqua pubblica”, nato per sensibilizzare l’opinione pubblica sui referendum del 12 e 13 giugno scorsi. “Abbiamo cominciato l’elaborazione di un modello politico/culturale diverso, alternativo” – ha affermato il sindaco. Durante l’approvazione del provvedimento, è stato inserito all’unanimità un documento presentato dal Terzo Polo che impegna l’Amministrazione a coinvolgere l’università e centri di ricerca per l’ammodernamento degli impianti tecnologici del sistema idrico, l’innalzamento degli standard qualitativi biologici e l’avvio di una campagna di corretta informazione per un maggiore utilizzo dell’acqua corrente, con conseguenti risparmi sui bilanci familiari.
Sono comunque ancora poco chiari i destini dei cento lavoratori della Net Service, parte del gruppo Arin.
Mario De Angelis