Ercolano presidiata da unità speciali dell’Esercito e dei Carabinieri

Ercolano presidiata da unità speciali dell’Esercito e Carabinieri. All’indomani dell’ennesima rapina ai danni di un noto gioielliere della zona la Benemerita ha potenziato i controlli all’interno di un perimetro urbano che sembra però non gradire eccessivamente le modalità d’intervento. “Siamo grati alle Forze dell’Ordine per l’ottimo lavoro svolto in loco – ha commentato una delegazioni di ristoratori – ma non possiamo certamente permettere che all’ingresso del sito archeologico in prossimità della vecchia biglietteria all’improvviso spuntino militari in assetto di guerra a spaventare i già prevenuti turisti. Operazioni del genere si pianificano con la comunità tutta e non si pongono in essere in maniera unilaterale : siamo certi che questo “fallo” non sfuggirà alla viva attenzione del sindaco Vincenzo Strazzullo  ne a quella dell’assise locale”. La polemica c’è tutta : ci si chiede come si possibile infatti puntare esclusivamente sulla repressione “chiassosa” quando in città da anni non si produce occupazione di nessun genere ne si avviano i meccanismi burocratici per dar vita quanto meno ad un concorso pubblico. “ Non c’è avvenire senza sicurezza – ha dichiarato il capo gruppo del Pd Luigi Fiengo – pertanto massima fiducia sia riposta negli operatori dell’ordine e nella Magistratura . Tuttavia è d’uopo investire nella formazione professionale e nell’occupazione giovanile se si vuole infliggere un colpo mortale ad un sistema malavitoso che proprio sulla carenza di lavoro fa leva per  accaparrarsi i giovani . Sicuramente avremo modo di affrontare la questione in seduta consiliare al fine di comprendere il disagio subito da chi  non chiede altro che di poter vivere in pace la propria realtà d’origine”. All’indomani di , è questa l’espressione poco mata dagli ercolanesi che si interrogano sul perché ad oggi in paese non si attui innanzitutto una campagna di bonifica commerciale che assicuri alla Giustizia disonesti e pericolosissimi falsi esercenti costati all’immagine produttiva indigena un prezzo altissimo negli anni. Ma dov’è finito il sindaco Strazzullo? Lo invocano dalle traverse del dentro storico, dal mercatino di Pugliano e soprattutto dalla periferia : sembra infatti che il sia pur noto  camice bianco si sia concesso pochissimo ai propri cittadini con particolare riferimento alle zone più a rischio di Ercolano.  “Seguiremo da Napoli con attenzione l’evolversi della vicenda – ha concluso l’opinionista partenopea Elvira De Bernardo  – pronti ad offrire il nostro umile contributo al riscatto di Ercolano. Oggi più che mai l’hinterland  vesuviano è vicino a Napoli e alla voglia di riscatto che da Partenope si leva incisiva nell’azione sociale delle nuove generazioni indigene”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.