Givova Scafati a due facce

Ma qual è la vera Givova Scafati? Quella squadra abulica e demotivata vista domenica sera al PalaBanca, oppure quella determinata e gagliarda scesa in campo due giorni dopo al PalaBigi? Difficile dare una risposta. Facile arrabbiarsi. Perché dopo tre vittorie di fila in campionato, ci si attendeva la prova del nove da questo gruppo, nella trasferta sul campo della neopromossa Morpho Basket Piacenza. Ma la prova non è stata superata. Un po’ per sfortuna e per qualche dubbio fischio arbitrale, che ha fatto arrabbiare non poco i vertici societari gialloblù, un po’ per la prova scialba e spocchiosa sciorinata dalla formazione dell’Agro (80-75 il risultato finale). Dopo una buona partenza, i campani hanno iniziato a tirare i remi in barca, mostrando poca concentrazione e lasciandosi dominare dall’avversario, che non aspettava altro per vincere ed incamerare due punti utili in chiave salvezza. Così il salto di qualità è stato ciccato. Quella di Piacenza doveva essere la gara della svolta, nella quale il sodalizio salernitano avrebbe dovuto lanciare un segnale all’intero campionato e mostrare a chiare lettere le proprie ambizioni di alta classifica. Ed invece, ne è venuta fuori una prestazione che ha fatto arrabbiare dirigenza e tifosi, soprattutto per il modo in cui è maturata, con percentuali molto basse nel tiro dalla lunga distanza (12,5% da tre) e dalla linea della carità (72,7 ai liberi), terminata con soli due atleti in doppia cifra: Marigney (27) e Sorrentino (10).

«Non ero presente alla gara di Piacenza per motivi lavorativi – ha sbottato il patron gialloblù, Aniello Longobardi puntando il dito sugli arbitri e sull’atteggiamento della sua squadra – ma amici della società che hanno visto la partita mi hanno detto che il “fattore P” in grigio ha confermato il suo ostracismo nei nostri confronti, cosa che oramai accade da tre anni. Se così fosse non ne possiamo più di vedercelo contro. Inoltre con serenità, invece, dico che oltre ciò, anche noi abbiamo commesso, specialmente nel finale, errori da squadra mediocre e non certo ambiziosa. Quindi, bisogna fare il “mea culpa” e scavare dentro le nostre determinazioni, per capire se vogliamo rimanere nella normale mediocrità o fare un anno da incorniciare».

Alle parole dell’azionista di maggioranza gialloblù hanno fatto seguito, a mezzo comunicato stampa della stessa società, anche quelle del direttore sportivo Gino Guastaferro, che si è soffermato soprattutto sull’aspetto arbitrale: «Non voglio togliere nulla al successo e alla bravura di Piacenza, ma penso che l’arbitraggio odierno ci abbia danneggiato, soprattutto nel quarto parziale. Noi ci sentiamo colpiti: quando una partita finisce con 32 liberi per i padroni di casa e 22 per noi vuol dire che qualcosa non ha funzionato».

Dei problemi strettamente tecnici, ha invece parlato l’allenatore Giulio Griccioli: «Avevo chiesto alla squadra un inizio forte per dare subito un’impronta alla partita. Eravamo venuti a Piacenza per vincere e onestamente abbiamo fatto un lavoro eccellente iniziando la partita sul +15. Nel secondo quarto, un po’ ci siamo fermati noi, un po’ Piacenza è tornata, complice anche qualche chiamata arbitrale che ci ha penalizzato. Da quel momento, fino alla fine, siamo andati avanti sul punto a punto. Abbiamo sbagliato le ultime due – tre azioni in attacco, compreso qualche tiro da sotto e i tiri liberi di Marigney e Casini. Brucia essere sconfitti con un andamento di partita come quello avuto. Ora dobbiamo solo pensare alla prossima partita ed andare avanti con lo spirito avuto e il ruolino di marcia avuto prima della gara di Piacenza».

La reazione della squadra non si è fatta attendere. Sono bastati due giorni e qualche chilometro di distanza per mettere in scena tutt’altra partita. Martedì si è disputata la gara di andata dei quarti di finale di Coppa Italia e la Givova Scafati è stata capace di espugnare il parquet della Trenkwalder Reggio Emilia, una delle squadre più attrezzate del campionato, con il risultato finale di 70-85. Sono state ribaltate le percentuali al tiro da tre punti (54,5%) e ai tiri liberi (81,0%). A parte la prima frazione di gioco, per la restante parte dell’incontro la sfida si è giocata praticamente a senso unico, con gli ospiti a fare il bello ed il cattivo tempo, trascinati dai centri di Thomas (12), Ghiacci (16) e Marigney (29), meritando il successo, anche l’ampio scarto finale che contente loro di dormire sonni tranquilli in vista della gara di ritorno, prevista per il prossimo 8 dicembre all’MPrime PalaMangano.

Ed intanto la squadra, agli ordini di coach Giulio Griccioli è subito tornata al lavoro per preparare la sfida casalinga di domenica, ore 18:15, contro la Aget Service Imola. Non basterà solo vincere, bisognerà anche convincere ed incamerare i due punti in palio, per non perdere contatto con la vetta della classifica del campionato di Legadue.

Antonio Pollioso

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