La Juve Stabia comincia a prenderci gusto

Il calcio è uno sport davvero strano. Basta un episodio per cambiare la storia di una match, oppure, altre volte, quella di un intero campionato. Questo è quello che è successo alla Juve Stabia. Sesta giornata di andata: le vespe incontrano davanti al proprio pubblico il Pescara di Zeman. La partita è sentita, anche perché giunge dopo una settimana di polemiche, sorte in seguito ad una pesante sconfitta patita contro Livorno. La Juve Stabia c’è e gioca un buon calcio, ma alla metà del primo tempo il centrocampista del Pescara Togni, trasforma in rete una punizione dalla distanza e le vespe si trovano sotto. Sembra il preludio all’ennesima domenica amara ed invece la squadra allenata da Braglia tira fuori le unghie e dopo pochi minuti riagguanta il pari grazie ad una rete di Danilevicius. Nella ripresa si compie l’impresa: Scozzarella porta in vantaggio i gialloblu, ma Immobile, attaccante abruzzese, pareggia i conti su calcio di rigore. Il pareggio sembra ormai cosa fatta, ma al novantesimo, l’arbitro fischia un rigore anche alla Juve Stabia: dal dischetto Erpen non fallisce e regala alla sua squadra la prima vittoria in serie B. Un episodio: un calcio di rigore, trasforma la squadra. Da quel momento in poi la Juve Stabia riesce a fare suoi i tre punti in altre cinque circostanze: Reggina e Nocerina fuori casa; Ascoli, Bari e Vicenza tra le mura del Menti. Due, invece, sono le sconfitte, entrambe tra l’altro immeritate, contro la capolista Torino ed il Varese. Il totale alla fine è di diciotto punti su otto gare: una marcia da promozione. Basta, infatti, pensare che, se il campionato fosse incominciato da quella partita vinta contro il Pescara, gli uomini allenati da Braglia occuperebbero oggi la terza posizione in classifica, e sarebbero ad un solo punto dal Pescara di Zeman ed a tre punti dal blasonato Torino.

Purtroppo, però, complici il pessimo – dal punto di vista dei risultati e non del gioco – inizio di campionato e i sei punti di penalizzazione, la Juve Stabia si trova a lottare soltanto per la permanenza in serie B. Un traguardo che, per fortuna, appare ampiamente alla portata della squadra dei presidenti Giglio e Manniello. Tuttavia, la strada che conduce alla salvezza è ancora lunga ed irta di ostacoli. Sabato prossimo, tanto per cominciare, le vespe saranno impegnate sul difficile campo del Padova, ovvero una delle pretendenti alla promozione in serie A. Per la sfida dell’Euganeo, tra l’altro, mister Braglia dovrà fare a meno anche di una pedina fondamentale del centrocampo stabiese, ovvero Riccardo Cazzola, appiedato per un turno dal giudice sportivo per recidività in ammonizione. Un vero peccato, anche se, visti gli obiettivi delle vespe, forse è meglio così: Cazzola, infatti, sarà poi disponibile per la doppia sfida salvezza contro Albinoleffe e Modena.

Quella contro il Padova sarà, comunque, una sfida particolare per diversi calciatori, come, ad esempio, Raimondi e Mbakogu, i cui cartellini sono proprio nelle mani della società patavina; partita dal sapore speciale anche per il centrocampista argentino del Padova Matias Cuffa, nel 2006 ceduto in prestito alla Juve Stabia dal Chievo Verona, ma bocciato dal tecnico delle vespe Ezio Capuano e rispedito al mittente: per lui sarà l’occasione per prendersi una rivincita.

Antonio Prota


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