Pompei, PD: vana attesa per il ministro Galan

Dopo il rinvio della visita del ministro Galan a Pompei, il Pd cittadino ha così stigmatizzato quanto aveva già previsto. Con un comunicato stampa ed un manifesto ha fatto sentire la sua voce con il segretario cittadino Mazzetti. di seguito il testo del comunicato ed in chiusura il testo del manifesto:

“Quando non si hanno le soluzioni si preferisce aggirare il problema o scaricare le colpe ad altri. L’assenza del ministro Galan all’annunciata visita all’area archeologica è l’ennesima testimonianza della scarsa attenzione che il governo nutre per il sito patrimonio dell’Unesco. Siamo all’inverosimile. Così come inverosimili sono le affermazioni di chi, conscio di un proprio fallimento, attribuisce alla “camorra” il male di ogni cosa.

La nostra Regione è Terra martoriata dalla piaga della criminalità organizzata ma attenzione a non strumentalizzarla e farla diventare un alibi per scrostarsi di dosso le proprie incompetenze e responsabilità. Vedere in ogni dove la camorra vuol dire non vederla da nessuna parte. Se qualcuno ha notizie certe che all’interno degli Scavi archeologici vi sono infiltrazioni malavitose ha l’obbligo morale ed istituzionale di denunciare il tutto alle autorità competenti e di non limitarsi a dichiarazioni stampa di effetto macchiando ulteriormente, in modo del tutto gratuito, l’immagine della città di Pompei. Spero che tale denuncia sia stata già depositata.

Come partito vogliamo continuare la nostra azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della nostra comunità verso una problematica che ci tocca tutti: direttamente o indirettamente. E’ stato avvilente constatare che i nostri manifesti, indirizzati a svegliare le nostre coscienze, siano stati “coperti e censurati” da qualcuno. Probabilmente da chi, sempre più ossequioso della metodologia berlusconiana, vuol azzittire chi evidenzia problematiche con la volontà di avanzare proposte. La politica del “tutto va bene” sta affossando il nostro Paese, speriamo che a livello locale non si voglia emulare tale scempiaggine”

Il Segretario

Vincenzo Mazzetti 

L’agonia degli scavi,

SI MOBILITI LA CITTà!

 

L’Area Archeologica continua a sgretolarsi sotto i colpi inarrestabili degli agenti atmosferici e per le chiare responsabilità di chi non interviene con decisione e competenza.

Altro che “Legge speciale su Pompei”. Gli episodi e le iniziative di chiaro segno demagogico stanno distruggendo uno dei siti archeologici più belli al mondo.

Non è più ammissibile apprendere dai notiziari quanto accade alle strutture della città antica; non è ammissibile assistere passivamente allo scempio che si consuma per l’inezia di quanti, per nulla professionali, alimentano esclusivamente il becero clientelismo politico. Il Ministro GALAN continua a dichiarare di essere preoccupato per gli effetti che avrebbero potuto provocare le prime violente piogge su Pompei. “Certo che non ci voleva la zingara” caro Signor Ministro “per una tanto acuta intuizione”. La verità è che il nostro inestimabile patrimonio culturale è nell’abbandono e che quella dei tagli è una scelta scellerata da parte del Suo Governo.

A livello locale avvertiamo il Sindaco Avv. Claudio D’Alessio che convocheremo con urgenza un Consiglio Comunale tematico per dibattere e prendere posizioni ufficiali  sulla gravità di quanto sta accadendo.

C’è bisogno di evidenziare che “Pompei Città” rende servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla zona perimetrale del Sito archeologico con aggravio di spese per gli stessi cittadini residenti.

Ora basta! Anche l’Amministrazione della Città nuova decisamente deve prendere posizione e fare la propria parte reclamando una chiara svolta politica.

Basta con iniziative futili. Bisogna prendere coscienza che la nostra collettività, così come tutta l’area vesuviana, hanno bisogno di certezze, di risposte. Gli Scavi di Pompei oltre ad essere il forziere di arte, cultura e storia, può e deve essere motivo di rilancio per una zona già fin troppo bistrattata e volutamente degradata.

E’ ORA DI DIRE BASTA!!!

Per questo chiamiamo tutti ad una mobilitazione culturale per riaprire la porta della speranza…

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