Soddisfatto Tommaso Barbato, ex senatore UDEUR e padre di Francesco Barbato, candidato alle ultime regionali con “Noi Sud” che ora risulterebbe vincitore. Dichiara l’ex senatore: “La Procura di Torre Annunziata ha iniziato a far emergere quanto di anomalo è stato denunciato immediatamente da mio figlio: nel conteggio delle votazioni e’ stato penalizzato da chi voleva vedere eletto chi non ne aveva realmente diritto. Dalle ordinanze emesse si evince chiaramente come vi sia stata una violazione per avvantaggiare un altro candidato e forse non soltanto in una sezione; in ogni caso, se soltanto si prendesse in considerazione quella attenzionata dalla Procura mio figlio vincerebbe con uno scarto di oltre cinquanta voti. Quindi, questi riconteggi ci danno ragione pienamente, seppur dopo aver denunciato le varie irregolarità in molti parlavano di nostre fantasie prive di qualsiasi fondamento. Segnalare queste anomalie significa prima di tutto difendere uno dei diritti fondamentali della democrazia: l’espressione di voto del popolo, che sceglie i suoi rappresentati”.
Immediata anche la reazione del PD che prende le distanze dai personaggi coinvolti e si affida alla magistratura. In una nota della Federazione provinciale del PD di Napoli, a firma di Francesco Nicodemo, responsabile delle comunicazioni e Gino Cimmino, responsabile dell’organizzazione si legge: “Il Pd ritiene fondamentale che l’inchiesta della Procura di Torre Annunziata su possibili alterazioni del voto per le regionali del 2010 faccia, nel più breve tempo possibile, chiarezza: c’e’ bisogno di istituzioni trasparenti e credibili. Il Pd di Torre Annunziata, d’intesa con il livello provinciale, uscì subito dopo le elezioni regionali dalla maggioranza che sosteneva il sindaco Starita perché riteneva sbagliato sostenere un’amministrazione assieme a chi, su altri livelli, era organico al centrodestra di Cesaro e Caldoro. I partiti devono essere in grado di selezionare in maniera opportuna la propria classe dirigente prima ancora dell’intervento della Magistratura”.
Anna Bottone