Ercolano, escalation di furti e rapine: per gli investigatori i colpevoli provengono da fuori città

Raid malavitosi compiuti da pregiudicati di fuori zona. Questo è quanto trapelato da ambienti  investigativi ad Ercolano in seguito ai numerosi furti e alle rapine registrate in città nell’ultimo periodo. Le condanne ottenute grazie alla cooperazione dell’associazione antiracket di Ercolano hanno di fatto smembrato i clan egemoni nella cittadina vesuviana. Asciole –Papale da un lato Birra – Iacomino dall’altro: questi i sodalizi criminali messi alle corde da eliminazioni eccellenti e arresti che avrebbero lasciato le storiche fazioni malavitose ercolanesi prive di uomini e mezzi. Per non parlare dei pentimenti eclatanti di interi nuclei familiari di spicco che dal lato Birra starebbero provocando un vero e proprio terremoto giudiziario riscontrabile dall’entità delle condanne inflitte agli uomini del boss Giovanni  (  a’ mazza). Proprio della debolezza interna alcuni clan di paesi confinanti starebbero approfittando per razziare quanto più possibile all’interno di un territorio di fatto orfano di riferimenti criminali indigeni. “ Massima allerta in questa delicata fase – ha commentato il consigliere di Italia dei Valori Giampiero Perna- che deve necessariamente portare dalla mirata e opportuna repressione alla creazione occupazione e sviluppo economico in paese. Ormai i tempi sono maturi per tornare a credere ed investire in un’area vesuviana dalle capacità produttive appena scalfite. Avremo sicuramente modo di affrontare la questione in sede consiliare e , in linea con il nostro assessore Salvatore Cristadoro, offriremo nel rispetto dei ruoli e delle competenze specifiche il nostro contributo a che la sicurezza  occupi sempre un posto di primo piano nei lavori dell’assise locale”. Il consigliere del PDL Raffaele Simeone aveva parlato di esame interiore, di introspezione costruttiva che tutti i consiglieri a prescindere dalla colorazione politica avrebbero dovuto compiere per dare una svolta all’attuale stallo operativo in cui versa  Ercolano.  “ Continueremo con abnegazione – ha concluso la presidentessa dell’Associazione antiracket Raffaella Ottaviano – la nostra lotta contro un malessere profondamente radicato nell’humus   ercolanese. A suon di denunce  i risultati sul campo sono giunti e copiosissimi : invito pertanto i cittadini tutti a  sostenerci in una giusta causa finalizzata esclusivamente a garantire sicurezza e dignità a quanti hanno avuto il coraggio di credere e investire ad Ercolano”. Si spera ora che il pericolo esterno possa essere presto identificato e neutralizzato dalle attivissime forze di Polizia  e in particolar modo dai Carabinieri che proprio in queste ore presidiano la zona con l’ausilio di unità speciali dell’Esercito.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.