Ilaria Rossetti: “Happy Italy” per smuovere le coscienze

Happy Italy è il racconto di un’Italia poco felice nel coraggioso romanzo di una giovane scrittrice, Ilaria Rossetti, che vuole cambiare le “regole del gioco”. Alla presentazione del suo libro presso la Feltrinelli di Napoli la scrittrice ha ribadito il suo intento di raccontare un evento di cronaca, il crack della Banca Popolare di Lodi, attraverso una vicenda privata.

(UNMONDODITALIANI UMDI) Che l’Italia non sia un paese troppo felice lo sospettiamo ormai un po’ tutti, ma che la letteratura si occupi di raccontarlo è cosa ben diversa. Lo fa con immediatezza e con la sua accattivante scrittura la giovanissima Ilaria Rossetti nel suo ultimo romanzo “Happy Italy” (Giulio Perrone Editore).

Ne abbiamo parlato con lei in occasione della presentazione del libro alla Feltrinelli di Napoli. La scrittrice lodigiana, vincitrice del Campiello giovani, ha ribadito il suo intento “di raccontare fatti” al fine di denunciare, di smuovere coscienze troppo spesso addormentate. Una ventiquattrenne agguerrita e colta che crede fino in fondo nel potere terapeutico e didascalico della scrittura.

Si racconta con immediatezza e semplicità Ilaria Rossettie s’infervora su temi come l’impunità, la giustizia, il diritto alla partecipazione. Niente che non sia rinvenibile nelle pagine del suo romanzo fortemente metaforico, lucido e struggente al tempo stesso.

La vicenda prende spuntodal notissimo caso di cronaca delcrack della Banca Popolare di Lodi, intorno al quale,l’autrice imbastisce una vicenda privatadalle forti emozioni riuscendo a navigare contemporaneamente il canale dell’azione e quello dei sentimenti. A raccontarla Virginia, una diciannovenne obesa, spaesata dallo struggimento per la precoce perdita della madre morta nel tentativo di rapinare con una pistola giocattolo la banca responsabile della perdita di tutti i suoi risparmi.

Nell’inane tentativo di comprendere ciò che non si può comprendere, Virginia si dedica ossessivamente alla lettura di tutti i manuali d’istruzioni esistenti: “il mio unico cruccio è che non esiste nessun manuale d’istruzioni per questo. Vorrei che vi fossero istruzioni per tutti i raggiri, per tutte le difformità”. Sembra che l’unico risarcimento possibile sia “la cruda idea di vendetta”: uccidere Gianpiero Fiorani nel corso della presentazione del libro di Ettore Palozzi “Siamo tutti Berlusconi”.

Questo il piano concepito dalla nonna Alice, che “non si sente pronta per il negoziato del dolore”, perché incapace di gestire un “dolore che non si può facilmente ammaestrare”.

Ma che possa esserci una forma diversa di risarcimento ci viene più volte suggerito nel libro, gli indizi sono disseminati qua e là, a distanza di pagine e pagine. A farsene spesso portavoce, nonostante le sue contraddizioni, il personaggio dello scrittore EttorePalozzi.

Si rivela gradualmente al lettore la fiducia nella scrittura che viene descritta come “unaforma di fuga, una restituzione attraverso le parole” e ancora come “la garanzia per la comprensione”. Ci crede Ilaria Rossetti e induce anche noi a crederci con questo romanzo che non delude, che provoca indignazione, ma apre anche un varco di speranza, la“luce nella pozzanghera” da lei così mirabilmente raccontata.

*editing a cura di Emilia Ferrara

 

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