Portici, allagamenti nelle abitazioni: la paura dei residenti di via Cardano

Il violento temporale che si è abbattuto la scorsa domenica sulla provincia napoletana ha creato non pochi disagi. Anche nella città della Reggia i danni sono stati notevoli. Strade inondate, cadute di cornicioni e di rami hanno reso le carreggiate off limits per gli automobilisti. A subire forti disagi del temporale di domenica sono stati gli abitanti di via Cardano, che si sono ritrovati sommersi dall’acqua piovana. In particolare le lamentele giungono da una traversa di via Cardano all’altezza del numero civico 37, dove tre famiglie hanno passato la domenica a difendere le loro abitazioni dall’acqua. A raccontare la sua disavventura è Laura Colonna, residente al civico 37 di via Cardano: “Basterebbe fare dei piccoli ritocchi per rendere meno ripida la traversa nella quale abitiamo oppure fare dei lavori che permettano l’acqua di defluire senza creare danni. Nella nostra traversa scende tutta l’acqua piovana proveniente da via Cardano e dal parco Splendido. Abbiamo passato una domenica a difenderci dall’acqua”. Paura anche per una persona rimasta intrappolata nella sua auto ed un uomo che, nonostante gli allarmi lanciati dalla protezione civile di uscire solo in casi di estrema necessità, era uscito per fare jogging ritrovandosi pericolosamente con l’acqua all’altezza del ginocchio. “Ci siamo ritrovati con venti centimetri di acqua in casa – continua Laura Colonna -. La cosa che più ci fa rabbia è che la stessa situazione si è verificata dieci anni fa. A seguito delle lamentele degli abitanti furono effettuati dei lavori di manutenzione ma evidentemente non hanno sortito l’effetto sperato. Abbiamo chiesto aiuto ai vigili del fuoco e alla protezione civile che tuttavia è giunta sul posto con netto ritardo”. Colonna spiega la poca efficienza dei mezzi della protezione civile: “grande la gentilezza e la volontà dei signori della protezione civile, ma i mezzi non erano decisamente all’altezza. Infatti, le pompe idrovore usate dalla protezione civile erano molto piccole, sicuramente inefficienti rispetto alla quantità d’acqua entrata nella nostra abitazione. Probabilmente – conclude Laura Colonna – anche un giovane scout avrebbe capito che durante i lavori bisognava fare dei canali per lo scolo dell’acqua piovana. Basterebbe che coloro che ricoprono determinate cariche si facciano un giro agli scavi di Ercolano, dove circa duemila anni fa già avevano capito come ovviare al problema dell’acqua piovana”.

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