Pioggia battente, vento fortissimo e mare agitato. Questo lo scenario che, dalla scorsa notte e per diverse ore, ha caratterizzato Napoli e la sua provincia. Un nubifragio che ha causato un morto e decine di disagi. Dalla serata di sabato, la Protezione civile regionale aveva emanato un bollettino che non lasciava presagire nulla di buono al punto che lo stesso sindaco partenopeo, Luigi de Magistris aveva invitato i napoletani a rimanere in casa. Una situazione critica che già dalla mattinata aveva fatto andare in tilt il `115′. Centinaia le chiamate ai vigili del fuoco per fronteggiare l’emergenza di scantinati, garage e case al piano terra allagate. Tante, inoltre, le persone rimaste imprigionate nelle proprie auto circondate da fiumi di pioggia. Il maltempo che ha causato la cancellazione di alcuni aerei in partenza dallo scalo di Capodichino e la sospensione delle linee veloci da e per le isole del Golfo. Il vento, poi, ha divelto cartelloni pubblicitari e alberi. Ed è stato proprio un pino secolare ad uccidere, sul colpo, Domenico Conte, un pensionato di 64 anni che era in attesa che la pioggia cessasse leggendo un giornale.
C’e’ rabbia, tra la gente, ad Arco Felice, nel comune di Pozzuoli, dove Conte, residente in via Domiziana, padre di due figli, attendeva in via Miliscola la moglie che era in chiesa, ad un funerale. Avrebbe dovuto raggiungere la moglie, insegnante di scuola dell’infanzia, ma l’infuriare del temporale lo avrebbe convinto a restare in auto. E proprio li’, un pino, uno degli ultimi esemplari che dal dopoguerra fiancheggiano la strada dalla piazzetta Aldo Moro fino a Lucrino, si è abbattuto sulla sua automobile. Il grosso albero ha colpito in pieno il tetto della sua Athos; Conte è morto sul colpo. La gente del posto è immediatamente intervenuta, ma già era troppo tardi. Sul posto oltre alle forze di polizia, anche il sindaco di Pozzuoli, Agostino Magliulo, che ha coordinato i primi interventi ed è stato tra i primi a raggiungere la moglie dello sfortunato pensionato bloccata da conoscenti ed amici in chiesa per evitarle lo strazio della vista del corpo martoriato del marito.
E oltre al dolore per la tragedia, è scattata anche la rabbia e le accuse. I residenti avevano sollevato più volte nei giorni scorsi il problema di possibili crolli degli alberi di via Miliscola agli uffici della manutenzione giardini del Comune. Qualche settimana fa un pino secolare era stato rimosso dopo che un pullman vi era finito imbrigliato nei rami.
Il corpo senza vita di Domenico Conte è rimasto diverso tempo maciullato sotto le lamiere e le operazioni di estrazione del cadavere sono state lunghe e difficoltose.
Le zone più colpite sono state quella flegrea, ma anche il Nolano e il Vesuviano: molte le strade interdette e i sottopassi chiusi. Anche a Napoli città si sono registrati diversi problemi mandando in tilt il traffico anche ferroviario. Danni pure al conservatorio San Pietro a Majella. Super lavoro per vigili del fuoco e polizia municipale che sta ancora monitorando il territorio, in collaborazione con la Protezione civile. Una vera e propria emergenza che ha costretto, dopo un vertice in Prefettura, al rinvio del posticipo di Serie A Napoli-Juventus, in programma alle 20.45 allo stadio San Paolo. Una decisione dettata soprattutto dai problemi di viabilità e di ordine pubblico: circa 60mila i tifosi attesi nell’impianto sportivo di Fuorigrotta che avrebbero dovuto arrivare in città in condizioni proibitive. Fato ha voluto, però, che dalle14 in poi sul capoluogo campano sia tornato a splendere il sole rendendo nuovamente praticabile persino il terreno di gioco. Per l’intero pomeriggio le condizioni meteo sono decisamente migliorate al punto che la Protezione civile ha dichiarato cessata la fase critica.
Sono trentasei, intanto, le famiglie che questa notte non hanno fatto rientro nelle loro abitazioni di Licola di Pozzuoli che sono state allagate a causa dello straripamento dell’alveo dei Camaldoli. Le famiglie sono state sistemate, come si è appresoe da una nota del Comune di Pozzuoli, in alcune strutture alberghiere della zona.