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Ottaviano ricorda Mimmo Beneventano, il consigliere Pci ucciso dalla camorra

Ottaviano ricorda Mimmo Beneventano, ucciso il 7 novembre 1980 all’età di 32 anni, per essersi ribellato alla criminalità organizzata. In quel periodo era anche consigliere comunale del Pci. Beneventano fu ucciso in un agguato sotto casa mentre salutava la madre nel corso di un agguato camorristico. Il consigliere più volte aveva denunciato le speculazioni edilizie contro i poteri forti della “Cemento Connection”, che cercavano di costruire nell’area protetta del Parco del Vesuvio. Ritenuto un intralcio perché ostacolava le attività della criminalità, il boss incontrastato Raffaele Cutolo decise di farlo eliminare.

Con la sua morte è nata ad Ottaviano l’associazione degli studenti contro la camorra. A 31 anni dall’agguato camorristico la cittadina vesuviana che vide il suo operato e la cittadina lucana di Sasso che ne custodisce le spoglie si sono strette come ogni anno, per rendere più vivo il ricordo di Beneventano. Ad opera della fondazione intitolata al politico ottavianese, è stato organizzato un programma di eventi culturali. Il 5 novembre a Sasso, nell’aula consiliare ed alla presenza delle associazioni Libera e Legambiente si è svolta la consegna del premio  giornalistico “Mimmo Beneventano” agli amministratori, giornalisti e membri della società civile che si sono distinti per il loro impegno in difesa dell’ambiente e per la legalità. Il 7 novembre, giorno dell’anniversario del triste avvenimento, i bambini e gli insegnanti del I Circolo Didattico “Mimmo Beneventano” sono stati impegnati in lavori di gruppo, racconti, poesie, disegni ed immagini in ricordo di Mimmo, mentre presso l’osservatorio “Ambiente e Legalità” del Parco Vesuvio, a Ottaviano (in un bene confiscato alla camorra) si è provveduto alla messa a dimora di essenze vegetali negli orti della legalità e negli spazi aperti del Parco della Memoria e dell’Impegno civile. Nel pomeriggio presso il circolo Armando Diaz è stata presentata la raccolta di poesie “L’Albero Rosa” dell’autrice Geppina Casillo alla presenza delle famiglia Beneventano,i vertici locali di Legambiente. Profondamente commossa Geppina Casillo, che ha presentato questa opera letteraria dedicandola alla memoria di Beneventano ed ha spiegato ai presenti le origini dell’amicizia con Beneventano conosciuto proprio ad un concorso di Poesia. Successivamentela Casillodivenne segretaria del Pci ottavianese. Alle ore 20 come da cerimoniale gli amici di Mimmo si sono incontrati sul luogo dell’agguato, che ora porta il suo nome, per un momento di riflessione scandito dalla poesia e dal ricordo. Erano presenti i consiglieri comunali Francesco Ciniglio, Michele Pizza, Franco Franzese e Gaetano Cutolo, il coordinatore cittadino di Sel Rodolfo Razi, il presidente campano di Legambiente Michele Buonomo e il sindaco Mario Iervolino. A margine di questa commemorazione abbiamo incontrato Rosalba Beneventano, sorella di Mimmo che ci ha lasciato alcune riflessioni.

“Il ritrovarmi a distanza di 31 anni ancora accanto a centinaia di persone e soprattutto trovare persone che non hanno conosciuto Mimmo di persona, ma l’hanno fatto attraverso le sue poesie, mi rende molto contenta ed orgogliosa. Anche se sono momenti particolari,che riaprono ferite e rinnovano le sofferenze, queste testimonianze di affetto servono a ricordare a ciascuno di noi che Mimmo è stato ucciso ma le sue idee ed i valori di legalità, onestà, umiltà, giustizia sociale continuano ad esistere e sono strumento per riuscire a realizzare una cultura della legalità, in contrasto ad ogni forma di violenza ed illegalità. La legalità si realizza passo dopo passo, sensibilizzando le coscienze dei ragazzi. Questo è il discorso che noi portiamo avanti come familiari di vittime. Io faccio parte dell’Associazione Coordinamento Campano familiari di Vittime di camorra, mafia e criminalità. Noi siamo testimonianza di ciò che la camorra è stata capace di fare, e di ciò che non è stata ancora capace di fare. Siamo riusciti a trasformare il dolore in impegno. La memoria non deve essere solo un rituale, un cerimoniale, ma deve servire a porre le basi di un impegno maggiore. A tutti coloro che non hanno conosciuto Mimmo, ma certamente hanno sentito parlare dei suoi ideali, della sua lotta, dei suoi principi di cui dava dimostrazione nel quotidiano in mezzo alla gente comune come nell’aula consiliare durante le assisi comunali dove sedeva nei scranni del Pci, dico di lottare affinché i principi ed i valori di cui Mimmo aveva fatto il suo credo, possano sempre avere la meglio sul male e sul crimine”.

Pasquale Annunziata

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