Obiettivo centrato. La Givova Scafati si gode il secondo posto nella classifica di Legadue, con otto punti, a braccetto con Trenkwalder Reggio Emilia, Enel Brindisi e Centrale del Latte Brescia, a soli due punti dalla capolista solitaria Giorgio Tesi Group Pistoia.
Domenica sera, la compagine dell’Agro ha ritrovato in un sol colpo la vittoria, i due punti, la fiducia e l’entusiasmo, dopo il capitombolo di sette giorni prima a Piacenza. E l’MPrime PalaMangano ha così conservato la propria imbattibilità stagionale, anche dopo la gara valevole per la sesta giornata di andata, contro l’Aget Imola, superata 81-62.
Ma quanta fatica per piegare la resistenza dei biancorossi, mostratisi senza dubbio l’avversario più forte, solido e tenace ammirato al palasport di Viale della Gloria dall’inizio della stagione. E, considerando il risultato finale, è tutto dire. Nella prima parte di gara, gli uomini del presidente Alessandro Rossano mostravano qualche incertezza di troppo: poco pazienti in attacco, molli in difesa, incerti nelle letture difensive. Ne approfittavano i biancorossi, che, nonostante le pesanti assenze di Daniels e Whiting, riuscivano a mettere in apprensione la squadra di casa. Ma i locali venivano fuori alla distanza. E dopo l’intervallo la musica cambiava. Inutile il tentativo di rimonta imbastito dagli ospiti all’inizio dell’ultima frazione. Le più ampie rotazioni consentivano a coach Giulio Griccioli di puntare sulla stanchezza e la scarsa lucidità degli avversari, per riuscire a spuntarla. E poco prima del suono della sirena, si concedeva anche il lusso di fare esordire un altro giovane del vivaio gialloblù: l’atleta classe ’95, Ferdinando Matrone.
Dal punto di vista statistico, spicca la differenza a rimbalzo tra le due formazioni: 32 per Scafati, solo 18 per Imola. Sono stati poi quattro gli atleti di casa ad aver terminato la gara in doppia cifra: Radulovic (17), Casini (11), Thomas (11) e Ghiacci (12).
«Sono molto contento della prestazione offerta dalla mia squadra – ha commentato il tecnico scafatese Giulio Griccioli, a fari spenti – ma devo complimentarmi con Imola che ci ha reso dura la vita. Abbiamo sbagliato, soprattutto in difesa, l’approccio alla gara, ma poi siamo cresciuti e venuti fuori. Stiamo maturando e stiamo lavorando per migliorare e per avere maggiore intensità per tutto l’arco della gara, ma bisogna avere pazienza. Per quanto riguarda i singoli, Marigney era acciaccato e ho preferito tenerlo a riposo, anche perché chi lo ha sostituito lo ha fatto egregiamente. Un plauso particolare lo ha poi meritato Radulovic – ha proseguito l’ex tecnico delle giovani della Montepaschi Siena – che è stato molto criticato nelle ultime settimane, ma il suo è un lavoro occulto, utilissimo per la squadra, che contro Imola si è mostrato anche sotto l’aspetto realizzativo».
Per puntare in alto, alla Givova Scafati serve un rendimento migliore lontano dalle mura amiche. Bisogna piazzare qualche colpo esterno per confermarsi ai vertici della Legadue. Ma il prossimo match non si preannuncia affatto semplice. I salernitani faranno visita alla Trenkwalder Reggio Emilia, una delle squadre più forti del campionato, che è stata costruita con il chiaro intento di puntare alla massima serie. Non sarà facile spuntarla per capitan Levin e soci. Ma il precedente di una settimana fa in Coppa Italia fa ben sperare, anche se l’allenatore gialloblù non è dello stesso avviso. «Ora ci attende una settimana di duro lavoro, perché domenica saremo impegnati a Reggio Emilia. Ci troveremo di fronte una buona squadra, che lotterà strenuamente per conquistare i due punti in palio. Sarà tutt’altra partita rispetto a quella di Coppa Italia, nella quale tra le loro fila non ha proprio messo piede in campo un giocatore del calibro di Filloy. Mi aspetto una gara completamente diversa e non sarà facile avere la meglio. Dobbiamo lavorare sodo – ha chiosato – per arrivare concentrati e preparati alla sfida».
Antonio Pollioso