Lo spettacolo dei diritti umani al Festival del Cinema di Napoli

L’8 novembre si è dato il via alla IV edizione del Festival del Cinema sui Diritti Umani di Napoli, che terminerà il prossimo 19 novembre. Diverse associazioni hanno organizzato serate di cinema e dibattito nei quartieri e nei comuni dell’area metropolitana. Tra i sostenitori del festival l’Arci Movie, sempre in prima fila per promuovere i diritti umani, che ha dato il via alla manifestazione con “La classe argentina”, uno spettacolo del Collettivo Teatrale “Le Tempeste” per il testo e la regia di Roberto D’Avascio. Successivamente è stato proiettato il film “Pasta nera” alla presenza del regista Alessandro Piva: un documentario per ricordare in questo periodo di Italia “divisa”, la solidarietà italiana del dopo guerra, dove famiglie del centronord aprivano le loro case ai meridionali per farli ristabilire fisicamente. Molto toccante anche la rappresentazione teatrale dei giovanissimi ragazzi del collettivo “Le Tempeste”. Giovani dai 16 ai 19 anni di una scuola periferica di Napoli, la “Don Lorenzo Milani” di San Giovani a Teduccio, i quali dopo un’esperienza di laboratorio teatrale con D’Avascio hanno deciso di continuare creando un collettivo teatrale insieme all’Arci Movie. Ispirati dalla lettura di “Le irregolari” di Massimo Carlotto hanno quindi rappresentato uno spettacolo per non dimenticare  le mamme di Plaza de Mayo e le vittime di camorra. Così attraverso sei parole chiave: Dittatura, Argentina, 1980, famiglia, nemici d madri, hanno costruito una sintesi teatrale, sei immagini che sono diventate un linguaggio, sei momenti di azione e di attesa. Sei tessere di un mosaico scenico in cui l’Italia delle stragi di camorra e la repressione sociale della fine degli anni ‘70 si specchia nell’Argentina della dittatura militare e della generazione “desaparecido”: per raccontare la nostra terra, per aggredire l’umanità del pubblico, per assediare il teatro e farsi assediare dalla sua narrazione. Un pubblico per niente passivo coinvolto da voci in penombra, da luci, musica, volantini che piovevano d’alto. Questi giovanissimi attori, assieme al loro regista ed ai tanti collaboratori presenti dietro le quinte hanno tenuto desti adulti e bambini con un coinvolgimento emotivo non certo semplice. Scelta efficace per dare giustizia alla memoria, per ricordare Mimmo Beneventano, vittima di camorra, anche attraverso le parole della sorella Rosalba, presente in sala; per Angela Boitano, mamma di Plaza De  Mayo, madre di Michelangelo e  Adriana, due dei trentamila desaparecidos e per tutti quelli che continuano a promuovere e sostenere i diritti di ogni singolo uomo attraverso eventi, lotte e  manifestazioni. Napoli o Buenos Aires, Lampedusa o Ruanda, la memoria, la legalità, la solidarietà tra i popoli, i legami storici senza confini possono essere rappresentati anche da giovanissimi ragazzi di periferia desiderosi di raccontare per non dimenticare.

Paola Romano

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