Cava Sari, la Rete dei comitati chiede incontro con le istituzioni: è satura ed è accertato

«Cava Sari è satura, è accertato. Bisogna chiuderla e trovare una soluzione alternativa alle discariche e agli inceneritori nel breve periodo». La Rete dei Comitati vesuviani si appella ai sindaci o ai commissari straordinari dei 19 comuni vesuviani, all’Asia, alla SAPNa, al Presidente della Comunità del Parco del Vesuvio e al Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio. La situazione di Cava Sari, la discarica del Parco Nazionale del Vesuvio è incerta, a breve infatti chiuderà e non esiste un piano di quello che succederà dopo sulla questione dei rifiuti del vesuviano.

La riunione secondo i cittadini è urgente proprio perché bisogna fare il punto della situazione sullo stato attuale del protocollo d’intesa firmato tra Provincia e Regione circa lo stato di realizzazione dell’impiantistica in carico ai comuni dell’area rossa.

Durante l’incontro, la Rete vuole che si trattino anche problemi riguardanti more, tempi di attuazione del programma di cui tratta l’accordo, e delle possibili soluzioni alternative  che scongiurino il pericolo di aperture di altre discariche nell’area vesuviana.

Secondo i cittadini «Il nostro sforzo nello stimolare le istituzioni a operare scelte virtuose, merita un confronto urgente, franco e leale, al fine di scongiurare un ritorno a situazioni di inquinamento e di degrado, che porterebbero di fatto ad una nuova stagione di proteste e scontri. Le istituzioni hanno la responsabilità di mettere in campo un piano alternativo che prospetti da  subito un programma di bonifica possibile e fattibile, particolarmente nelle zone di maggiore e accertato inquinamento».

Nel frattempo circola l’ipotesi di aumenti illegali della discarica e della quantità di rifiuti conferiti, in contrasto con la normativa vigente, e si attendono le determinazioni della Magistratura circa le denunce fatte dai cittadini circa l’inquinamento delle falde acquifere del vesuviano e sul rischio per la salute che corrono i cittadini a causa dell’inquinamento.

«Discariche vecchie e nuove hanno e stanno inquinando il suolo, l’acqua, l’aria e non è mai stato monitorato a norma di legge- afferma la Rete dei Comitati vesuviani-, come si evince chiaramente da relazioni tecniche di parte commissionate dai comuni di Boscoreale, Terzigno, Boscotrecase e Trecase».

Giovanna Sorrentino

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano