Il Centro per i Diritti del Cittadino – Codici Campania, presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli per denunciare i gravi disagi che i cittadini di Napoli, soprattutto del rione Sanità, dovranno subire in seguito alla decisione di chiudere il pronto soccorso del reparto di dell’Ospedale San Gennaro.
Da diversi giorni cittadini e associazioni stanno battendosi per tentare di evitare la chiusura di questo importante presidio sanitario che costringerà oltre 100mila persone a stare senza un riferimento certo di primo soccorso.
“Siamo accanto alla popolazione del rione Sanità – spiega Giuseppe Ambrosio, segretario regionale di Codici Campania – che si vedrà privata di una struttura necessaria, attrezzata anche per le emergenze più gravi. Basti pensare che ogni anno arrivano al pronto soccorso del San Gennaro 24 casi di vittime di faide tra clan della camorra. Questo significa due casi al mese. È un esempio che da solo spiega quanto sia importante il pronto soccorso in questo ospedale”
Il pronto soccorso chiuderà i battenti il prossimo 30 novembre. Il provvedimento è stato varato dal nuovo piano sanitario della Regione Campania, che prevede l’accorpamento del San Gennaro e dell’Ascalesi nel futuro Ospedale del Mare, collocato all’interno della zona rossa a rischio sismico e vulcanologico del Vesuvio e che per ora resta ancora sulla carta, perchè sotto inchiesta della magistratura che ha coinvolto 12 persone tra funzionari della Regione e dell’Asl Napoli 1, manager e responsabili delle aziende. Inoltre, dopo la chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale Incurabili e del Cto , l’ unico pronto soccorso rimasto in zona è quello dell’ospedale Cardarelli che già soffre di sovraffollamento.
“Siamo all’assurdo. Questa decisione segue quella del pronto soccorso del reparto di ostetricia e neonatologia. A questo punto ci chiediamo dove si vuole arrivare. È in atto uno smantellamento della sanità pubblica nella nostra Regione che non tiene conto delle esigenze dei cittadini. La denuncia alla procura appare doverosa”, conclude Ambrosio.