Castellammare: stangata Tarsu, ma neanche l’ombra della differenziata

Negli ultimi giorni stanno arrivando nelle cassette della posta dei cittadini stabiesi le bollette della Tarsu, tassa sui rifiuti solidi urbani. Il conto, come previsto, è di quelli salati: dai 300 euro fino ad arrivare alla cifra di 800 euro ed in alcuni casi anche di più. La stangata per i cittadini stabiesi viene dilazionata in quattro rate, di certo non comode. Le voci che fanno lievitare la bolletta Tarsu a cifre esorbitanti sono: la tassa per lo smaltimento dei rifiuti e tributo provinciale; quota provinciale rifiuti indifferenziati. Chi negli anni passati era abituato a ricevere una bolletta intorno ai 200 euro annui, quest’anno invece si è visto triplicare la quota da pagare. L’arrivo di queste bollette ‘pazze’ era previsto, infatti l’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia ha provveduto ad emanare due delibere con le quali il costo della Tarsu è arrivato ad un + 30% rispetto all’anno scorso. Ma oltre il danno c’è la beffa perché in città, nonostante la grave emergenza rifiuti vissuta negli scorsi mesi estivi, non è stato promosso nessun piano di raccolta differenziata da parte della Multiservizi, società che gestisce la raccolta rifiuti. Solo alcune zone della periferia nord praticano la differenziazione dei rifiuti attraverso il metodo della raccolta ‘porta a porta’ (progetto sperimentale partito nel 2009), ma anche per questi cittadini la bolletta Tarsu non presenta nessuna eccezione. Inoltre preoccupano le voci intorno alla Multiservizi, il sindaco Bobbio ha detto che l’azienda ha chiuso il bilancio provvisorio con un utile di 300 mila euro mentre il consigliere Nicola Corrado ribatte dicendo che c’è un buco di oltre 2 milioni di euro ‘tappato’ tramite un illecito artefizio.

Raffaele Cava

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