Manca poco più di un mese a Natale, ma il mercato del pesce già comincia a far parlare di sé. I prodotti ittici sono decisamente i più consumati durante le festività natalizie e, proprio per questo, la truffa è dietro l’angolo. Questa mattina i carabinieri del Nas di Napoli e della compagnia di Torre Annunziata hanno eseguito sei arresti (uno in carcere e cinque ai domiciliari), disposti dal gip del Tribunale di Torre Annunziata, nei confronti di persone dedite all’allevamento, alla pesca e alla commercializzazione di prodotti ittici altamente pericolosi per la salute pubblica. L’indagine ha permesso di accertare che l’organizzazione criminale operava illecite attività di pesca e di allevamento nonché pericolose procedure di conservazione dei prodotti ittici. Chiuse otto pescherie e sequestrate 25 tonnellate di pescato, che alle analisi e’ risultato massicciamente contaminato dal batterio Escherichia Coli, causa di gravi patologie. Sequestrati inoltre un deposito di datteri marini e una pescheria abusivi e, dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Torre Annunziata, un peschereccio utilizzato per la pesca illegale.
Codici Campania, il Centro per i Diritti del Cittadino che tutela gli interessi dei consumatori, plaude all’operazione delle forze dell’ordine ma, allo stesso tempo, invita le amministrazioni comunali a non abbassare la guardia e a intensificare i controlli sui commercianti e gli ambulanti.
“Il sindaco è la massima autorità sanitaria di un Comune. E’ lui che deve garantire la salute dei cittadini. Ci auguriamo, dunque, che le amministrazioni vogliano istituire una task force di agenti di polizia municipale dedita proprio al controllo del cibo venduto in strada e nei negozi”, dice il segretario regionale di Codici Giuseppe Ambrosio.
Purtroppo, nonostante ci siano tanti commercianti onesti, spesso la reputazione della categoria viene rovinata da poche persone che non esitano a mettere a rischio la salute della gente pur di vendere e guadagnare qualche soldo in più. “E’ necessario che i Comuni e le Asl non facciano mai mancare controlli e verifiche, senza mai farsi condizionare. Le forze dell’ordine e la magistratura fanno il loro lavoro, ma la prevenzione tocca ad altre istituzioni”, aggiunge Ambrosio.