«Non abbiamo avuto alcun riscontro». Ovvero una formula molto elegante, quella usata dal Pd di Boscoreale, per dire che la vicenda ben poco tocca chi invece doveva dare un segno tangibile d’interesse su quegli avvisi di garanzia piovuti addosso a un folto gruppo di boschesi, per aver protestato contro i veleni della discarica nel parco del Vesuvio. Alla denuncia della difficile situazione che stavano vivendo i cittadini raggiunti dagli avvisi, difatti, non ha fatto seguito alcuna presa di posizione dei sindaci di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno. «Oltre al danno, la beffa», riportava il manifesto – documento. Continuando, poi «Una manifestazione civile e democratica ha avuto come epilogo avvisi di garanzia a pioggia. Il Partito Democratico di Boscoreale, a chiusura delle indagini della magistratura che hanno riguardato le manifestazioni antidiscarica dei mesi scorsi, ritiene opportuno rendere pubbliche alcune considerazioni: si accoglie con soddisfazione l’esito del lodevole operato della magistratura, che ha chiarito una volta e per tutte, l’inesistenza nelle proteste sia di infiltrazioni camorristiche che di presenze eversive; si auspica che altrettanta chiarezza possa essere fatta in merito alle reiterate denunzie da parte di cittadini e comitati; circa l’inquinamento delle falde acquifere a causa dello sversamento di materiali altamente tossici nella discarica Sari, che uno scellerato decreto del Governo Berlusconi con l’indif-ferenza delle autorità regionali, provinciali e locali ha permesso in deroga alle leggi e al buon senso». Vale a dire che se da un lato si plaude alle Forze dell’ordine e alla Magistratura per la rapidità con la quale hanno concluso le indagini azzerando il teorema delle proteste derivate da infiltrazioni camorristiche, dall’altra si chiede che le stesse usino la medesima celerità per fare luce sulle tante denunce di sversamenti abusivi e tossici nella discarica. Quella vesuviana, sottolinea il documento del Pd è «Una comunità che ha partecipato nella stragrande maggioranza in modo civile e democratico, a cui va riconosciuto il merito di aver fatto fino ad oggi barriera ad un ulteriore scempio del territorio e che ha avuto l’unico torto di difendere il proprio ambiente e la salute dei loro familiari. I cittadini si sono sostituiti prima di tutto ai Sindaci e a tutti coloro che avrebbero dovuto essere il primo argine nei confronti di tale disgrazia per il nostro territorio. Quelli che, come il sindaco Langella, hanno “goduto” delle luci della ribalta, hanno oggi l’obbligo, quanto meno morale, di affiancare e sostenere quei concittadini che stanno pagando per aver difeso il diritto alla salute e ad una vita migliore. O dobbiamo pensare che quando le luci sono spente i Sindaci sono ritornati a coltivare gli interessi del proprio orticello?». E, di fronte a una discarica che orami è satura, denuncia il documento «31 cittadini sono indagati e dovranno subire un’onta deprimente, il futuro, tra allargamenti e nuove discariche, è incerto e minaccioso. Il Partito Democratico di Boscoreale è vicino a tutti questi cittadini e si augura che molto velocemente la magistratura competente riconsegni loro la dignità offesa».
Salvatore Esposito