Portici, terremoto post – consiglio: la maggioranza perde pezzi

Non si placano le polemiche sollevate dal consiglio comunale di mercoledì sera. Dopo la spaccatura durante la riunione dell’assise, quando la mancanza del numero legale causò la sospensione dei lavori, la maggioranza inizia a perdere pezzi. La prima fuga arriva da Aniello Improta, che abbandona il Partito Democratico per schierarsi nel gruppo misto. Il consigliere che nella serata di mercoledì abbandonò l’aula contribuendo a far “saltare” i piani di coloro che volevano il ritorno della città di Portici nell’ASL NA3, spiega in una nota il suo gesto. Parole dure quelle usate dall’ex esponente del partito democratico che critica le mosse della maggioranza, dichiarando di non riconoscersi più in quest’ultima. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, convincendo Improta ad abbandonare il partito di Vincenzo Cuomo, sarebbe stata la cattiva gestione di alcune problematiche da parte dell’amministrazione comunale.
 
Centri convenzionati. I più scontenti del risultato ottenuto durante il consiglio comunale sono sicuramente gli addetti ai lavori dei centri convenzionati. Da tempo, infatti, proprietari e dipendenti delle strutture private invocano il ritorno nell’ASL NA3, dati i fortissimi ritardi nei pagamenti dell’ASL NA1. Leonardo Di Maggio, esponente del Centro Cardiologico Vesuviano commenta: “Purtroppo il problema è che un uomo quando diventa politico si trasforma in un mostro, e secondo me non si rende conto che le sue scelte hanno delle conseguenze sulla “vita” delle persone. Resto deluso e purtroppo aspetterò gli eventi con rassegnazione. Comunque un giorno l’onorevole – continua Di Maggio commentando i dati diffusi nei mesi scorsi dal consigliere Carlo Aveta – dovrà confermare che non esistendo la branca “nucleare”, i numeri che ha diffuso sono infondati ed alla luce del suo comportamento nervoso e scorretto tenuto al consiglio comunale potrei sospettare che è stato voluto e non commesso un errore”.
 
I dissidenti. Sono stati sei i consiglieri di maggioranza che mercoledì hanno abbandonato l’aula consiliare, che uniti alle assenze di Scarano e Nocerino e all’uscita di scena delle forze di opposizione, hanno mandato in inferiorità numerica le forze di governo. Salvatore Iacomino, esponente del partito Sinistra e Libertà, commenta: “Il consiglio comunale è sceso davvero in basso. L’altra sera non si voleva discutere di sanità. Ancora una volta si è dimostrato che non esiste una maggioranza, ed è emerso l’esistenza di una nuova maggioranza. Ci sono consiglieri che fino a poche ore prima del consiglio avevano una idea diversa da quella che poi hanno esposto durante l’assise. La nostra posizione è quella fedele al programma elettorale, mentre il sindaco e parte della maggioranza non lo stanno rispettando”. Il consigliere di Sinistra e Libertà, commenta anche le altre problematiche discusse in consiglio, dove ha dato la sua disponibilità a non percepire più il suo gettone di presenza e per le attività amministrative per metterlo a disposizione dei buoni pasto per i bambini delle famiglie indigenti: “Sulla questione dello Psaut – continua Iacomino -, è palese incapacità dell’amministrazione comunale la gestione di questa struttura. E’ impensabile destinarla all’INPS per guadagnare 70mila euro all’anno quando l’immobile è costato 900mila euro”. Anche Raffaele Cuorvo, consigliere del partito socialista commenta quanto accaduto in consiglio comunale: “Sono uscito dall’aula semplicemente perché non ero d’accordo con l’atto. Mi dispiace per i proprietari dei centri convenzionati ed i loro operai e gli sono vicino. Noi come partito siamo la seconda forza di maggioranza, siamo leali ma crediamo che le scelte vadano condivise. In nessuna conferenza con i consiglieri di maggioranza si era discusso di questo atto”. 
 
L’opposizione. Gli addetti ai lavori dei centri convenzionati hanno puntato il dito contro il consigliere de “La Destra”, Carlo Aveta. Il consigliere comunale e regionale ha così commentato le reazioni: “Sto difendendo l’interesse di 58mila cittadini, mentre alcuni centri convenzionati cercano di affrontare a discapito della città i loro problemi imprenditoriali. Anche i dipendenti della clinica Bianchi nel dramma di sei mesi di mancato stipendio addebitano ai loro datori di lavoro le responsabilità del loro dramma umano. A loro va tutta la mia solidarietà”. Aveta si esprime anche sulla spaccatura della maggioranza: “E’ inquietante che ben otto consiglieri di maggioranza convinti sostenitori della permanenza nella ASL NA1 abbiano cambiato ideategli ultimi giorni ed alcuni nelle ultime ore prima del consiglio. Vedere uniti partiti come Sinistra e Libertà e partito Socialista con “La Destra” e Pdl deve far riflettere sulla bontà delle nostre idee che vanno al di là degli schieramenti”. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere del Popolo della Libertà, Massimo Olivieri: “Allo stato attuale non c’è una maggioranza. Sull’atto della questione sanità si dimenticano che il consiglio da un indirizzo, ma chi decide è il consiglio regionale. Ad oggi c’è più di una sinistra al governo, vorremmo capire con quale dobbiamo confrontarci. Ci fa piacere che al consiglio abbia partecipato tanta gente. Abbiamo dimostrato che una vera maggioranza non c’è, la dimostrazione palese è che l’assessore Provitera ha esposto una idea, mentre i suoi consiglieri sono scappati dall’aula. La realtà è che il sindaco sta cercando di creare un incidente per uscirsene a testa alta”.

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