Incontri “hard” in negozi di parrucchiere e di estetista tra ragazze insospettabili, magari studentesse o impiegate, e funzionari di banca, imprenditori o professionisti della zona “bene” del Vesuviano. Un “business” che si svolgeva soprattutto di giorno, con un volume d’affari quotidiano di circa 1.500 euro, con singole prestazioni che variavano dai 300 ai 400 euro. E’ quanto scoperto dai carabinieri a Torre del Greco, nel Napoletano. Sei le persone coinvolte nel giro di prostituzione d’elitè gestito proprio da commercianti incensurati. Il provvedimento di fermo è stato emesso dal gip del Tribunale di Torre Annunziata: un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, quattro ai domiciliari e un divieto di dimora. I reati contestati sono sfruttamento, reclutamento, lenocinio e favoreggiamento della prostituzione. Le indagini, sviluppate tra ottobre 2009 e marzo 2010, anche grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno consentito di delineare tutti i protagonisti del giro di “squillo”. Nel corso delle investigazioni sono state identificati una decina di clienti, del ceto medio-alto della società torrese e monitorati 3-4 incontri al giorno. Sei le prostitute coinvolte nelle prestazioni che avvenivano proprio all’interno delle attività commerciali degli indagati. Le investigazioni rappresentano la naturale prosecuzione di un primo filone d’indagine sullo spaccio di stupefacenti che, già nel gennaio scorso, portò all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di sei persone di Torre del Greco.