Registro unioni civili, il cardinale Sepe: “Tema secondario rispetto alle emergenze che stiamo vivendo”

«Il registro delle unioni civili a Napoli? Per ora è stato soltanto annunciato». Non ha nascosto la sua disapprovazione l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe in merito alla delibera della giunta de Magistris che, se approvata in consiglio, consentirà benefici e diritti alle coppie di fatto di sesso diverso o dello stesso sesso per la prelazione o l’assegnazione, per esempio, di alloggi pubblici al pari di tutti gli altri aventi diritto. Il presule è intervenuto sulla questione durante la presentazione del libro dell’ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, «Ai liberi e forti»: titolo che evoca l’appello lanciato ai cattolici dalla commissione provvisoria del Partito popolare italiano di don Sturzo nel 1919 con il quale fu definitivamente infranto il vincolo del «Non expedit», il divieto imposto da Pio IX a qualunque partecipazione dei fedeli alla vita politica italiana. Presenti al tavolo dei relatori c’erano anche il senatore del Pdl Raffaele Calabrò, il segretario generale della Cisl Campania Lina Lucci, il presidente dell’Unione Industriali Paolo Graziano, il vice capogruppo al Senato del Pdl, Gaetano Quagliariello, l’assessore regionale all’Università Guido Trombetti, e il direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco. «Stamattina – ha confessato Sepe -, sfogliando i giornali, pensavo di trovare una bella notizia, una iniziativa volta a risolvere qualche problema in città. Invece, le unioni civili possono anche rappresentare un problema da risolvere, ma non penso che sia da annoverare tra quelli più importanti e di stringente attualità». «Non ho nulla contro nessuno – ha precisato il cardinale -. Due anni fa ho pure ricevuto queste coppie presso l’arcivescovado, a conferma che non ho nulla contro le persone. Ma secondo la nostra visione cattolica l’istituzionalizzazione di queste realtà non può essere accettata». Anche il governatore Caldoro si è detto contrario all’iniziativa dell’amministrazione comunale. «Non ne vedo la necessità – ha obiettato il presidente della giunta campana – e non mi sembra che il registro delle unioni civili sia tema così fondamentale in questo momento, rispetto ai tanti problemi con i quali siamo costretti a misurarci di giorno in giorno. Beninteso – ha poi aggiunto – i diritti individuali vanno sempre tutelati, ma immaginare che debbano essere tutelati ricorrendo ad argomenti strumentali, a manifesti politici, è un errore. Occorrerebbe chiedere, per esempio, misure specifiche per tutelare le famiglie numerose. È questo un modo per venire incontro alle esigenze delle famiglie».

Antonio Averaimo

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