San Sebastiano, un referendum per la costruzione di un cimitero cittadino

Un referendum per richiedere la costruzione sul territorio di un proprio “Giardino degli estinti”. Gli anziani esponenti dell’associazione socio-culturale So.Ci (Centro della Società Civile) sono sul piede di guerra. Il paese vesuviano non ha mai avuto un cimitero comunale e già da diversi anni rientra a far parte, insieme ai comuni di Cercola e Massa di Somma, del Consorzio Cimiteriale, di cui è presidente, perché comune capofila, il sindaco di Cercola, Pasquale Tammaro. Il cimitero, sito in Massa di Somma, in totale stato di degrado, non riesce a soddisfare le “esigenze” di una popolazione totale di quasi quarantamila abitanti. I sansebastianesi sono ormai stufi di far “emigrare” i propri cari per poterli seppellire degnamente e dopo anni di lotte continue, di consigli comunali dai quali non è mai emerso nulla di positivo in questo senso, gli anziani del paese hanno deciso di darsi da fare, gridare le loro ragioni e convogliarle nella costituzione di un comitato civico al fine di sensibilizzare la cittadinanza su una questione che, prima o poi, interessa tutti. “Foscolo, ne I Sepolcri, ha dato molta importanza al valore espresso dai cimiteri, luoghi della memoria condivisa – spiega Ciro Vitiello, presidente della suddetta associazione nonché letterato di lungo corso – superando l’ineluttabilità della morte e stabilendo tra i vivi e i defunti una corrispondenza d’amorosi sensi. Ciò non è permesso in quello consortile di Massa di Somma, privo di identità. Abbiamo diritto a morire ed essere sepolti nel luogo in cui siamo sempre vissuti. E’ incomprensibile l’indifferenza dei nostri amministratori”. Da qui l’intenzione di intraprendere la strada della consultazione popolare per sollecitare successivamente, magari con un risultato schiacciante alla mano, derivante dalla volontà della maggioranza dei residenti della cittadina alle falde del Vesuvio, l’amministrazione comunale a predisporre un piano per la costruzione del camposanto. Il sindaco Giuseppe Capasso, in una lettera scritta di suo pugno, protocollata nel maggio di quest’anno, diede la sua disponibilità  per la realizzazione del cimitero e sarebbe già stata individuata un’area lungo via Panoramica, attigua alla Villa comunale, funzionale a tale progetto. Un’area di circa 40.000 mq, di cui circa 5.500 mq servirebbero per la costruzione di una chiesa, i cui lavori vennero approvati in sede di bilancio nel 2010 ma non ancora iniziati e il restante spazio potrebbe quindi, in teoria, essere occupato dalla nuova struttura dedicata ai morti. “Basterebbero circa 20.000 mq per realizzarlo – conferma l’assessore alle Opere Pubbliche Andrea Addeo, nominato solo a maggio di quest’anno ma che conosce bene tale questione essendosene già occupato per la sua decennale esperienza al cimitero consortile  come consulente ingegneristico – il problema è che innanzitutto quell’area ricade in parte in territorio comunale e parte è proprietà privata. Quindi nel caso in cui si dovesse decidere di costruirci un cimitero, si dovrebbe intervenire con degli espropri con notevoli costi per S. Sebastiano che, al momento, vista l’esiguità dell’erario comunale, non può permettersi”. Ma il problema principale è un altro:“quell’area, da circa due anni – continua l’assessore – rientra a far parte dell’Ente Parco del Vesuvio, area di promozione economica e sociale. Quindi, l’idea di costruirci un cimitero mal si concilia con questo tipo di parametro”. Per cui, Addeo fa intendere che si dovrebbe ricercare un mezzo adeguato per rendere il progetto funzionale a quel tipo di “vincolo”: “sarebbe ipotizzabile richiedere l’aiuto dei privati per coinvolgerli in un piano di “project financing”. Intanto, i vecchietti della So.Ci si dicono pronti ad andare casa per casa per creare consenso attorno alla questione dell’eterno riposo.

                                                                                                                                    Claudio Di Paola     

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano