Pomigliano d’Arco, proteste per l’aumento della Tarsu
Massimo Venturi
E’ scattato l’aumento della TARSU preannunciato dal Sindaco Russo in occasione della crisi Enam, quando il primo cittadino ricordò, che per evitare licenziamenti e procedura di mobilità (che nel pubblico impiego equivale comunque a licenziamento immediato) era necessario il sacrificio di tutti. Ebbene non la pensano così in molti, e subito sono partite le proteste con critiche alla scelta intrapresa dall’amministrazione comunale di aumentare la TARSU. In particolare sul web attraverso le pagine dei noti social network in questi giorni simpatizzanti delle forze politiche di opposizione ed esponenti del movimento Pomigliano 5 stelle scrivono : “la TARSU aumento di circa 100 euro annui e non c’è un miglioramento del servizio”. In proposito a tali critiche però, ad onor del vero e di un fare informazione in modo corretto ed imparziale, dobbiamo ricordare che il nuovo piano per la raccolta differenziata sta dando comunque risultati incoraggianti con una percentuale vicina al 50% di raccolta differenziata in città, percentuale che finora non era mai stata raggiunta e che è comunque abbastanza alta considerati anche i tentativi falliti negli anni scorsi dovuti soprattutto a difficoltà tecniche ed organizzative. Quindi si può contestare l’aumento della TARSU, ma almeno a nostro avviso almeno un piccolo miglioramento dal punto di vista della raccolta dei rifiuti c’è stato, considerando anche che a Pomigliano non ci sono mai stati problemi particolari per la raccolta dei rifiuti con cumuli di sacchetti che invadevano le strade come accaduto in altri comuni della provincia di Napoli, o semmai ci sono stati solo sporadici casi dovuti alla situazione particolarmente critica nelle discariche provinciali o per sciopero del personale addetto alla raccolta.