Scattano i sigilli al sito del consorzio Ge. Ma. in via Carceri Vecchie, a seguito di un blitz effettuato dalla Polizia Municipale nella giornata di ieri. La mancanza di autorizzazioni e concessioni sarebbero alla base dell’intervento dei vigili urbani che, però, mantengono uno stretto riserbo sulla questione che pare scotti. Quell’area, alla periferia della cittadina vesuviana, al confine con Portici, dapprima di proprietà privata, venne concessa al comune di San Giorgio a Cremano per farci installare un’isola ecologica. Ora, il sito è stato affidato al consorzio Ge.Ma, che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Lì vi è un cantiere adibito alla realizzazione, a norma, del sito. Un sito che, come ha specificato il Comune “non rappresenterebbe un sito per il deposito di rifiuti, anche perché in piena città sarebbe illegale. Si tratta di un’aera privata mai consegnata al Comune ma individuata dal consorzio come sito di deposito o altro”. “Mi confronterò con la ditta per saperne di più – dice l’assessore all’Ambiente Giuseppe Esposito, attualmente fuori Napoli – ma confido che la situazione possa facilmente rientrare, ma se così non fosse, ci attiveremo per trovare un nuovo terreno. Analizzerò la questione al mio rientro in città”. Intanto, il sequestro innesca numerose polemiche divenendo un caso politico. ”Esprimo preoccupazione – dichiara il consigliere provinciale di Fds Giorgio Carcatella – per il ruolo marginale che il comune di San Giorgio a Cremano ha all’interno del consorzio vesuviano per i rifiuti. La notizia del sequestro è di una gravità estrema che, al di là, delle responsabilità che la magistratura evincerà, fa emergere, nella migliore delle ipotesi, una approssimazione e superficialità politica – amministrativa. Se dovesse risultare che gli interventi di risistemazione ed adeguamento dell’area – continua Carcatella – si effettuavano senza alcun procedimento autorizzatorio o comunicazione, da parte del responsabili del Consorzio, siamo di fronte ad un preoccupante metodo di deregulation che per una pubblica amministrazione è inaccettabile. Se fossi in Consiglio Comunale – conclude Carcatella – chiederei che il sindaco venisse a chiarire il tutto nell’Assise pubblica. Come rappresentante, istituzionale della città, in Provincia chiedo che il sindaco spieghi in che misura è a conoscenza della questione e come intende risolverla, considerata la ricaduta che può avere su quanto è stato prodotto con il capitolato d’appalto e il conseguente contratto di servizio. Per il resto la giustizia farà il suo corso; mi interessa capire come si continuerà ad assicurare il servizio alla città perdurante l’assenza di un’ isola ecologica che, prevista, doveva già essere funzionante”.
Claudio Di Paola