Il dirigente scolastico del primo circolo didattico di Torre Annunziata, scuola che opera proprio nel cuore antico della città di Oplonti, ha voluto rivolgere un saluto al nuovo sottosegretario alla Pubblica Istruzione. Un uomo, Marco Rossi Doria, che oltre a vivere l’esperienza dell’insegnamento proprio nella scuola torrese oggi diretta dal preside Basso, è stato artefice di progetti sociali ed educativi come “Maestro di strada”. Oggi quindi finalmente l’ uomo giusto per un incarico tanto delicato.
Ecco il testo della lettera del prof. Pasquale Baso.
Pregiatissimo Sottosegretario,
Le scrivo, a nome mio e della mia Comunità Scolastica, non perché io sia avvezzo, per deprecabile costume, ad omaggiare coloro i quali rappresentano il potere, ma piuttosto per qualcosa che ci accomuna: il 1° Circolo Didattico di Torre Annunziata, di cui sono dirigente scolastico dal lontano 1994 e presso il quale, a più riprese e per circostanze diverse, ho sentito parlare di Lei e del Suo impegno a servizio della Scuola Napoletana; soprattutto quella scuola che opera nelle aree di maggiore disagio sociale e di endemica emarginazione, dove i fenomeni di marginalità culturale sono la norma, dove l’incultura è l’altra faccia della medaglia di una società che si caratterizza per le sue intime contraddizioni, dove anche il sole che sorge al mattino può apparire come un miracolo che si rinnova ogni volta. Non Le sto a parlare di Torre Annunziata e dei suoi problemi, dal momento che Lei conosce bene la realtà; né tanto meno l’affliggerò circa le difficoltà del mio lavoro in quel contesto particolarmente difficile, dal momento che vi opero per deliberata scelta ricavandone, oltretutto, molteplici soddisfazioni personali e professionali. Piuttosto, mi voglio complimentare con Lei per il traguardo personale raggiunto, che per Lei – me ne rendo conto – costituisce, allo stesso tempo, un evento produttivo di intima soddisfazione, ma anche un impegno particolarmente gravoso in questo momento storico di profonda crisi del Paese e del sistema di istruzione nazionale. Un traguardo, il Suo, certamente meritato, che parte da lontano per i percorsi alterni e molteplici della Sua vita, ma che, ancorché essere il punto di approdo di un progetto studiato con cura, appare – almeno così mi sembra – come uno di quei fatti imponderabili, nella fattispecie belli, in cui il fato sembra giuocare un ruolo essenziale. Di esso mi permetto di formulare un’interpretazione personale, che mi gratifica come uomo, come cittadino e come uomo di scuola: la restituzione del compito di decidere e di contare da protagonista al mondo della scuola viva, vissuta, toccata con mano quotidianamente, quella scuola che nel bene e nel male opera per lo sviluppo della società, spesso non riconosciuta e vilipesa, quella scuola “dal basso” aliena dalle visioni dei burocratici e dei “ragionieri” che fanno quadrare i conti, la quale, quando vi entri, ti impregna gli abiti di quel particolare odore che la caratterizza. E’ la mia interpretazione della nomina di cui Lei è diretto destinatario e francamente mi piace, dal momento che per troppo tempo della “Scuola” – dei suoi programmi, delle sue finalità ed dei suoi obiettivi, della sua organizzazione, delle sue risorse, dei suoi organici, ecc. – si sono occupati “personaggi” che ne avevano soltanto un vago sentore, che ne riproducevano un’immagine legata ai loro ricordi infantili. Secondo la mia visione, che ritengo diffusamente condivisa da chi nella scuola lavora consapevole di svolgere una missione civile e di elevata responsabilità civica e morale,la Sua nomina, signor Sottosegretario, rappresenta la scuola sul “campo”, quella che, nonostante i tagli di risorse e le difficoltà quotidiane, opera tutti i giorni con grande senso di responsabilità in funzione della crescita dei singoli e dell’intero Paese.
Nel formularle gli auguri sinceri di un proficuo lavoro, colgo l’occasione favorevole per inviarLe cordiali saluti.
Pasquale Basso