Il comune di San Giorgio a Cremano ha lanciato una massiccia campagna di sensibilizzazione nelle scuole per prevenire i danni legati allo scoppio di fuochi d’artificio.
Guidati dal comandante della polizia municipale Gabriele Ruppi, infatti, i caschi bianchi hanno iniziato un lavoro di prevenzione nelle scuole elementari e medie del territorio. “Con l’avvicinarsi delle festività natalizie – spiega il sindaco Mimmo Giorgiano – si fa più pressante l’urgenza di informare correttamente i più giovani sui rischi connessi all’utilizzo dei fuochi d’artificio, evidenziando che quelli non a norma non possono essere né venduti né acquistati.”
Gli agenti della municipale girano di scuola in scuola a parlare e rispondere alle domande dei ragazzini dai dieci ai quindici anni, statisticamente la fascia a maggior rischio. Letteralmente subissati da commenti e domande, i caschi bianchi evidenziano che le mani, i piedi e gli occhi sono le parti del corpo più danneggiate dall’esplosione dei botti. Per questo motivo gli agenti invitano i ragazzini a compiere alcuni gesti apparentemente banali, come allacciarsi una scarpa, lavarsi la faccia con l’ausilio di una sola mano oppure semplicemente camminare ad occhi chiusi. L’impatto didattico-pedagogico di tale approccio al problema da parte della polizia municipale ha fatto presa anche sul corpo degli insegnanti.
“Se non utilizzati in maniera corretta, i fuochi d’artificio possono essere pericolosi. Gli incidenti più gravi – ha sottolineato l’assessore Russo – derivano quasi sempre dalla mancata adozione delle più elementari misure di sicurezza. Anche per questo la campagna di sensibilizzazione prevede la distribuzione di un opuscolo informativo sui rischi e sulle misure di prevenzione da adottare quando si utilizzano dei fuochi pirotecnici.”
Nelle scorse ore un accordo tra tre Comuni per la prevenzione dai danni dei fuochi d’artificio è stato stretto dai Comuni di San Giorgio a Cremano, Portici ed Ercolano attraverso i rispettivi assessori alla Sicurezza Ciro Russo, Salvatore Duraccio e Gioacchino Acampora.